Come riporta stamane il quotidiano ” La Gazzetta del Sud” ritorna nuovamente, alla ribalta, il caso arsenico contenuto nelle terre e rocce da scavo provenienti dai cantieri del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo. Divampano anche i focolai mai spenti e da non sottovalutare, tant’è che sulla vicenda ha indirizzato la lente la Procura di Messina.
Sullo stoccaggio dei materiali in vari siti della costa ionica vuol far chiarezza la sostituta Roberta La Speme. E a Palazzo Piacentini risulta aperto un unico fascicolo che racchiude tre aree sequestrate: quella di Nizza di Sicilia, dove sono stati apposti i sigilli ad alcune vasche; quella del Villaggio Unrra-Contesse, dove un’area di ventimila metri quadrati è al centro di accertamenti dell’Ufficio inquirente guidato dal capo Antonio D’Amato; un altro terreno più piccolo localizzato nel comune di Alì Terme.
