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70° anniversario della Conferenza di Messina e Taormina (1955 – 2025)

Si ritorna alle origini per ritrovare l’unità e affrontare le sfide di fronte alle quali l’Europa è posta.

Foto di: Antonio De Felice

Sono passati settant’anni  da quando l’allora Ministro Gaetano Martino, proprio a Palazzo Zanca, firmava il trattato che gettava le basi per la creazione dell’Euratom e al San Domenico, sempre lo stesso Ministro faceva il discorso introduttivo, oggi come allora Messina torna al centro. Inizia così, la breve cerimonia commemorativa della figura di Gaetano Martino e della Conferenza di Messina del 1955, nell’ ambito del TaoBuk Festival e patrocinata dalla Regione Siciliana in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la Fondazione Taormina Arte Sicilia, i Comuni di Taormina e Messina, con il supporto della Commissione Europea e sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo.
Messina, diceva Braudel, è sempre stata la porta dell’Europa, afferma il Sindaco Federico Basile.  Con questo appuntamento si è dato un’impulso per la creazione della CECA e poi della CEE. Faremmo un torto alla Conferenza del 1955, però, se la ricordassimo solo sul piano storico e non come quell’evento che deve essere considerato origine e slancio per l’unità dell’Europa, che deve raccogliere unita le dure sfide del passato e del futuro. Dobbiamo celebrare oggi, chi settant’anni fa con visione e con coraggio ha dato avvio a qualcosa che deve essere coltivato e consolidato ancora oggi, nel segno dell’unità.

La conferenza di Messina si tenne dal 1 al 3 giugno 1955, a Messina e Taormina, ricorda il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

Fu una conferenza presieduta dal Ministro degli Esteri belga, Spaak, a cui parteciparono i 6 Ministri degli Esteri della CECA con l’obiettivo di studiare e trovare delle iniziative, che potessero far proseguire il processo di integrazione europea avviato nel periodo seguente alla Seconda Guerra mondiale. I sei Ministri partecipanti erano: Gaetano Martino per l’Italia, Jan Willem Beyen per i Paesi Bassi, Antoine Pinay per la Francia, Joseph Bech per il Lussemburgo, Walter Hallstein per la Repubblica Federale Tedesca e Paul-Henri Spaak per il Belgio.

La Conferenza, iniziata in un clima non particolarmente felice per la recente bocciatura da parte del Parlamento francese dell’accordo sulla CED (Comunità europea di Difesa), proseguì non senza qualche difficoltà nei primi due giorni dei lavori, ma sorprendentemente il terzo giorno alla conclusione della Conferenza, venne resa nota quella che viene conosciuta come “dichiarazione di Messina” (ovvero Risoluzione di Messina), attraverso la quale i sei Paesi enunciavano una serie di principi e di intenti volti alla creazione della Comunità Europea dell’Energia Atomica (o Euratom) e di quello che diverrà, nel volgere di due anni con la firma dei Trattati di Roma del 1957, che hanno istituito il Mercato Europeo Comune (MEC, istituito insieme alla CEE, poi CE ed infine UE). Fu ,quindi  evidente che il processo di integrazione europeo, aveva preso un approccio settoriale e soprattutto di natura prettamente economica.

Spesso nei momenti difficili dei rapporti tra gli Stati membri dell’Unione Europea è stato volto lo sguardo e l’attenzione verso quello “spirito di Messina“, che animò la conferenza ed i padri fondatori della Comunità Europea che parteciparono alla stessa.

L’Europa, continua Schifani, è la somma delle crisi e delle soluzioni che si daranno a queste crisi, e la Sicilia darà il suo contributo nel segno dell’unità. Faccio gli auguri al Ministro Tajani per il suo duro lavoro e l’impegno che dovrà mettere.

Il Ministro , Antonio Tajani esordisce: Gaetano Martino, settant’anni fa getta il seme di quella che è l’Europa comunitaria, che non significa cancellare le identità nazionali, ma costruire l’ unione di pace, dopo due conflitti mondiali, unità e mercato unico, che non è da sottovalutare.

Ci sono in lista tanti paesi che voglio entrare, ma non è solo un sogno, ma è un identità, un incontro comune è il Diritto Europeo che con Napoleone viene diffuso in tutta Europa. Ripeto, non dobbiamo fermarci a pensare che la nostra identità ne venga schiacciata, ma siamo noi che arricchiamo l’Europa e l’Europa arricchisce noi. Ancora su alcuni mercati dobbiamo lavorare meglio. Come anche  la sicurezza  nell’ambito delle guerre, sicurezza digitale, o sicurezza del territorio a causa del terrorismo, deve essere un tema che ci deve vedere tutti compatti.

E’ stato utile sentire gli amministratori locali, perché gli enti locali fanno parte anche dell’Europa, e i loro rappresentanti non hanno fatto un intervento commemorativo, ma costruttivo guardando ad un percorso di coesione e collaborazione per il futuro.

Alla fine dell’evento è stata firmata una pergamena, con una frase di Gaetano Martino, ovvero: “I Trattati di Roma, perchè a Roma furono firmati il 25 marzo del 1957, in realtà furono concepiti nella mia città natale, a Messina, nei primi di giugno del 1955. Una data questa, che io credo sarà considerata fondamentale nella storia dello sviluppo del processo unitario europeo” da:  i capi delegazione della Sicilia; il Presidente Schifani; il Sindaco di Messina, Federico Basile e il Sindaco di Taormina, Cateno De Luca e i rappresentanti di:  Belgio, Francia, Italia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Cipro e Danimarca.
Alla fine dell’evento commemorativo il Sindaco di Messina ha voluto consegnare una stemma in ceramica, con scritto “Un percorso lungo settant’anni”.

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