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Cultura

Lunedi 28 Luglio Libreria Feltrinelli, “Il loro Grido è la mia Voce” Poesie per Gaza

Incontro con Antonio Bocchinfusco Leonardo Tosti curatori dell’ antologia. Conversa con i curatori Felice Scalia

“Il loro Grido è la mia Voce” Poesie per Gaza
 
Incontro con
Antonio Bocchinfusco
Leonardo Tosti
curatori dell’ antologia
 
Conversa con i curatori
Felice Scalia
 
Modera
Mariavita Cambria
 
a seguire
Letture in arabo e italiano
 con Interventi musicali di
Erika La Fauci
 
Lunedi 28 Luglio
ore 18,30
Libreria Feltrinelli
 
Nessuna guerra è la soluzione, ogni guerra è il problema . Vi aspettiamo lunedi 28 luglio alle 18,30 alla Feltrinelli, per incontrare Antonio Bocchinfuso e Leonardo Tosti due dei curatori di” Il loro grido la mia voce “Poesie da Gaza, dialogherà con loro Felice Scalia, modererà l’incontro Mariavita Cambria. A seguire  maratona di letture in arabo e in Italiano di   poesie tratte dal libro con l’accompagnamento al pianoforte di Erika La Fauci.
L’incontro è  organizzato da Libreria Feltrinelli, Emergency gruppo di Messina, Anpi e Messina con la Palestina
La poesia come atto di resistenza. La forza delle parole come tentativo di salvezza. È questo il senso più profondo delle trentadue poesie di autori palestinesi raccolte in questo volume, in gran parte scritte a Gaza dopo il 7 ottobre 2023, nella tragedia della guerra in Palestina, in condizioni di estrema precarietà: poco prima di essere uccisi dai bombardamenti, come ultima preghiera o testamento poetico (Abu Nada, Alareer), mentre si è costretti ad abbandonare la propria casa per fuggire (al-Ghazali), oppure da una tenda, in un campo profughi dove si muore di freddo e di bombe (Elqedra). Come evidenzia lo storico israeliano Ilan Pappé nella prefazione, «scrivere poesia durante un genocidio dimostra ancora una volta il ruolo cruciale che la poesia svolge nella resistenza e nella resilienza palestinesi. La consapevolezza con cui questi giovani poeti affrontano la possibilità di morire ogni ora eguaglia la loro umanità, che rimane intatta anche se circondati da una carneficina e da una distruzione di inimmaginabile portata». Queste poesie, osserva Pappé, «sono a volte dirette, altre volte metaforiche, estremamente concise o leggermente tortuose, ma è impossibile non cogliere il grido di protesta per la vita e la rassegnazione alla morte, inscritte in una cartografia disastrosa che Israele ha tracciato sul terreno». «Ma questa raccolta non è solo un lamento», nota il traduttore Nabil Bey Salameh. «È un invito a vedere, a sentire, a vivere. Le poesie qui tradotte portano con sé il suono delle strade di Gaza, il fruscio delle foglie che resistono al vento, il pianto dei bambini e il canto degli ulivi. Sono una testimonianza di vita, un atto di amore verso una terra che non smette di sognare la liberta`. In un mondo che spesso preferisce voltare lo sguardo, queste poesie si ergono come fari, illuminando ciò che rimane nascosto». Perché la scrittura, come ricordava Edward Said, è «l’ultima resistenza che abbiamo contro le pratiche disumane e le ingiustizie che sfigurano la storia dell’umanità». Per ogni copia venduta Fazi Editore donerà 5 euro a EMERGENCY per le sue attività di assistenza sanitaria nella Striscia di Gaza. Prefazione Ilan Pappé. Con interventi di Susan Abulhawa e Chris Hedges.
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