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Revocato l’incarico a Scurria, Siracusano: da Schifani scelta incomprensibile e lontana dal territorio. Note dell’on. Calderone (FI) , dell’On. Antonio De Luca (M5S) e della Uil.La replica di Scurria

Con ogni probabilità, il passaggio di poteri comporterà inutili e inaccettabili perdite di tempo

Ecco il secco comunicato della Presidenza della Regione:
Baraccopoli di Messina, Palazzo d’Orléans avvia procedura di revoca per subcommissario: criticità nella gestione 
In riferimento alle dichiarazioni del subcommissario del governo per il risanamento della baraccopoli della Città di Messina Marcello Scurria, Palazzo d’Orléans precisa che  lo scorso 7 febbraio è stata avviata la procedura di revoca dalla nomina ai sensi della legge 241/90. La decisione è stata assunta a seguito di “specifiche criticità” riscontrate nella gestione delle funzioni affidate che hanno fatto venir meno il rapporto fiduciario con il presidente della Regione che lo ha nominato. Palazzo d’Orléans ha dato sette giorni di tempo all’avvocato Scurria per presentare le proprie controdeduzioni, non ancora pervenute, all’esito delle quali verranno valutati i provvedimenti più idonei da adottare.
E’ un vero e proprio terremoto quello che si è abbattuto sul programma di risanamento a Messina. Il presidente della Regione e commissario al risanamento, Renato Schifani, ha revocato il mandato al sub commissario Marcello Scurria. La decisione a seguito del diverbio nato dopo l’asta delle case di Contesse, acquistate dall’Ufficio commissariale con tanto di accusa da parte del sindaco Federico Basile, di concorrenza sleale. Accusa che era stata rispedita al mittente ma, evidentemente, non è bastato. Da tempo i rapporti tra Scurria e la giunta Basile non erano dei migliori, al contrario di quelli tra il “mondo De Luca” e Schifani.
La reazione di Matilde Siracusano:
“La scelta del presidente della Regione Siciliana e commissario straordinario del governo per il risanamento delle baraccopoli di Messina, Renato Schifani, di revocare l’incarico di sub commissario a Marcello Scurria, è sbagliata ed incomprensibile.
Una decisione – evidentemente suggerita da cattivi consiglieri o magari da nuovi precari e strampalati equilibri politici – lontana anni luce dal territorio e che non tiene in alcun modo conto dello straordinario lavoro fatto in questi anni per la comunità.
Una scelta basata, infatti, su motivazioni di rilevanza microscopica rispetto agli straordinari progressi fatti per abbattere le baraccopoli e per restituire dignità a più di 700 famiglie – con donne, anziani, bambini e persone con disabilità – che sono passate dalle fogne delle baracche con tetti in eternit ad alloggi accoglienti e ad un’autentica speranza nel futuro.
La decisione di Schifani rischia, invece, di avere ripercussioni assai negative, e di interrompere questo percorso virtuoso che ci aveva fatto conoscere in tutta Italia come modello di risanamento e di inclusione sociale da emulare ed esportare.
Nessuna figura politica o professionale avrà l’esperienza maturata in anni e anni passati in prima linea, la conoscenza dettagliata di ogni ambito del risanamento a cui si aggiunge la dedizione totale di Scurria per continuare il suo lavoro con le medesime tempistiche e con la medesima concretezza.
Con ogni probabilità, il passaggio di poteri comporterà inutili e inaccettabili perdite di tempo, e per coloro che vivono nelle baraccopoli anche qualche mese di attesa in più rappresenterà un inferno che poteva essere loro risparmiato.
Una decisione, inoltre, politicamente inspiegabile, anche perché il risanamento della città di Messina è stato una battaglia ed un traguardo di Forza Italia, una battaglia condotta con ottimi risultati dalla nostra classe dirigente sul territorio, dai militanti, da tutti coloro che hanno lavorato con determinazione per una città migliore.
Dispiace davvero che il governatore non abbia tenuto in alcun modo conto di tutti questi importantissimi aspetti, e dispiace che non abbia sentito l’esigenza – nonostante la legge che ha prorogato i poteri e che li ha trasferiti proprio al presidente della Regione Siciliana sia nata grazie ad una mia iniziativa legislativa – di informarmi preventivamente di questa incomprensibile decisione”.
Così Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia.

 Calderone (FI): “Il rispetto delle Procedure è sempre il necessario punto di riferimento di ogni ragionamento”

“Ho avuto modo di ascoltare le dichiarazioni dell’avvocato Marcello Scurria, con le quali comunica la sua  revoca di subcommissario di Governo. Al di là dei contenuti, è opportuno precisare che non si tratta, tecnicamente, di una revoca ma esclusivamente di un avvio di procedimento. L’avvocato Scurria aveva  un termine per controdedurre alle contestazioni e le controdeduzioni, a mio avviso, andavano fatte nel procedimento e non sui giornali o in televisione. Se Scurria ritiene iniquo un eventuale provvedimento di revoca, non ancora adottato, è nel procedimento che si deve difendere”.

Lo ha detto il deputato nazionale Tommaso Calderone in riferimento all’avvio delle procedure di revoca per l’incarico di subcommissario al risanamento nella Città di Messina da parte della Regione Siciliana.

 

On. Antonio De Luca (M5S): “Non vorrei si stesse giocando l’ennesima sporca partita sulle spalle di Messina e della sua centenaria piaga delle baraccopoli”“Il Governo regionale aveva sempre vantato i risultati ottenuti sul fronte dello sbaraccamento tramite la gestione del sub commissario. Quanto accaduto evidenzia, altresì, una profonda spaccatura interna a Forza Italia tra il Presidente Schifani e la sottosegretaria Siracusano”, evidenzia il deputato regionale messinese

Messina, 15 febbraio – “Dopo la discussa procedura di revoca dell’incarico a Franco Fazio come Direttore Generale del Consorzio Autostrade Siciliane, questa mattina è arrivata la notizia dell’avvio del procedimento di rimozione del sub commissario al risanamento di Messina, avv. Marcello Scurria, da parte del Presidente della Regione Renato Schifani, che è il commissario governativo per l’emergenza risanamento, scaturito da ‘specifiche criticità’ che hanno fatto venir meno il rapporto fiduciario con Scurria.

Bisogna, però, evidenziare che il Governo regionale aveva sempre vantato i risultati ottenuti sul fronte dello sbaraccamento tramite la gestione del sub commissario Scurria e che quanto accaduto evidenzia anche una spaccatura a livello politico che si è venuta a creare fra Schifani e la sottosegretaria Matilde Siracusano, entrambi di Forza Italia. Proprio l’On. Siracusano, infatti, è l’artefice della norma che ha creato questa struttura commissariale e posto la guida in capo al Presidente della Regione. Ricordo che in quel periodo l’amministrazione comunale non nascose il proprio disappunto rivendicando per sé quel ruolo che però fu assegnato al Presidente Schifani che poi delegò l’avv. Scurria.

Oggi, forse, in virtù delle recenti intese e del ritrovato amore tra Schifani e il leader di riferimento del Sindaco, quella posizione viene rimessa in gioco attraverso il siluramento di Scurria e l’isolamento della sottosegretaria Siracusano che pare essere stata mantenuta all’oscuro della manovra.

“Delle due l’una: o il sub commissario Scurria non ha raggiunto i risultati elencati durante l’incontro tenutosi in Prefettura il 16 novembre scorso, appena tre mesi fa, e mai sconfessati dai rappresentanti dell’amministrazione comunale e sempre vantati dal governo di centrodestra o c’è qualcosa di veramente opaco nel provvedimento che prelude alla rimozione del delegato del Presidente Schifani. Non vorrei che si stesse giocando l’ennesima sporca partita sulle spalle di Messina e della sua centenaria piaga delle baraccopoli. Ancora una volta Messina paga i giochi di potere dei palazzi palermitani in cui un ruolo sostanziale sembra giocare chi, fino a ieri, si stracciava le vesti per far credere di difendere la città dalla cattiva banda che governa la regione”, dichiara l’on. Antonio De Luca, Capogruppo all’ARS del MoVimento 5 Stelle.

Ivan Tripodi, segretario generale della Uil Messina:

“L’improvvida ed ingiustificata revoca dell’avv. Marcello Scurria dal ruolo di sub-commissario per il risanamento delle baraccopoli di Messina, decisa dal presidente della Regione siciliana Renato Schifani, rappresenta un palese atto di ostilità nei confronti della città e dei suoi cittadini. Ancora una volta, Messina subisce decisioni e scelte basate solo ed esclusivamente su tenebrosi accordi di “palazzo” che nulla hanno a che vedere con i reali interessi del territorio e dei cittadini. La positiva azione svolta, in quasi due anni, dall’avv. Scurria è oggettiva e non può essere offuscata dai giochi di potere che nulla hanno a che vedere con la definitiva cancellazione delle “favelas” messinesi. Temiamo che in questa brutta vicenda a farne le spese sarà proprio il risanamento che rischia una paralisi inaccettabile con le pesanti conseguenze nei confronti di centinaia di nuclei familiari che sono pronti ad uscire dal vergognoso limbo delle baracche. Pertanto, saremo attenti e vigili per evitare l’affossamento dei tanti progetti di demolizione e di rinascita sociale ed urbana. All’avv. Scurria inviamo la nostra solidarietà e vicinanza per l’illogico trattamento subito” lo ha affermato Ivan Tripodi, segretario generale della Uil Messina.

La replica di Scurria
Avrei tante cose da dire, ma semplicemente questo modo di fare politica è raccapricciante. Per il Commissario Scurria parlano i fatti, parla l’ingente lavoro svolto.
Quando ho cominciato a fare politica intendevo tutt’altra cosa, ho sempre fatto politica mettendomi al servizio della gente. Ma oggi mi rendo conto che quando uno è bravo, quando uno lavora solamente per il piacere di fare del bene alla gente viene emarginato.
Così facendo cari politici da strapazzo, la gente si allontanerà sempre più dalla politica, così potrete continuare a farvi i vostri interessi senza che nessuno vi dia fastidio.
La politica è servizio, voi invece vi servite della politica a scapito della povera gente.
Vergogna!
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