L’unico neo europarlamentare messinese del M5S, Giuseppe Antoci, ha tenuto a incontrare i suoi elettori nella segreteria degli onorevoli nazionali e regionali Barbara Floridia e Antonio De Luca. Fra le parole più ricorrenti del deputato: “Non lasciatemi solo”.
Ad introdurre i festeggiamenti per l’eurodeputato, l’on regionale De Luca, in quanto la Floridia per impegni a Roma non poteva essere presente.
De Luca, iniziando il suo discorso, dopo i ringraziamenti per la tempestiva presenza di Antoci, ci ha tenuto a precisare che, a dispetto delle voci, diffuse anche dalla stampa, di un calo di consensi per il suo partito, la vittoria dell’on. Antoci in Sicilia è il segno tangibile che nella regione non vi è nessuna flessione. Prima di cedere la parola al neo europarlamentare, ha sottolineato come, come la presenza di quest’ultimo fosse il segno tangibile che non ci si ricorda dei propri sostenitori, solo quando si è ottenuto il voto, ma anche dopo essere già stati eletti. Da soli, infatti, ha concluso l’onorevole, nessuno ce la può fare, ma tutti insieme facciamo una squadra vincente.
Ci tenevo a rincontrarvi per diri grazie, dice Antoci, ci siamo spesi tanto, abbiamo girato molto, non tanto per raccontare quello che volevamo fare l’ 8 o il 9 giugno, ma dal 10, che è la cosa più importante. Quello che volevamo fare, io l’ho somatizzato dentro di me attraverso una parola, che penso debba guidare l’azione politica che è quella di autodenunciarsi: “ignorante”. Perché dico questo, perché a mio avviso il parlamentare continua a fare quello che io sto facendo sempre, riornare nei territori, ascoltare, soprattutto le cose che non conosci. Nessuno di noi può sapere di tutti i comparti, come ho detto, ad esempio, in un incontro con un’associazione degli edili in campagna elettorale: io non so nulla di quello che voi mi state dicendo, non ne capisco, ho bisogno che se le cose dovessero andare bene, voi mi accompagniate durante la mia azione politica per farmi capire bene quali sono le vostre esigenze. Io tenterò di capire e di comprendere se è possibile portare avanti le esigenze, però la strada la deve indicare chi ha le competenze. Il tema fondamentale, quindi, che io vi voglio dire è non mi lasciate da solo. Ho bisogno della vostra esperienza, ho bisogno di incontrarvi, di ascoltarvi, e lo farò in questa segreteria insieme agli onorevoli Floridia e De Luca. Lo farò per capire le vostre esigenze e per dare valore ad una cosa, io sono stato il parlamentare europeo più votato del Centrosinistra, questo può sembrare una grande vittoria, e lo è per la Sicilia, ma è anche una grande responsabilità. Questa, però, non è solo in capo ad Antoci, ma ad ognuno di voi che dovrà ritagliarsi, da martedì quando metterò piede al parlamento di Bruxelles fino alla fine del mandato, un pezzetto di responsabilità. Noi possiamo fare bene e dare valore a quelle 64.868 persone che sono entrati nell’urna e hanno scelto di votare Antoci. Dare valore a quella preferenza significa essere degni di rappresentarli, ma attraverso il Noi non l’Io, che altrimenti rischierebbe di essere un “Io malato” che ha portato allo sfacelo l’Italia e ha distrutto la politica, come: l’Io Meloni, l’io Berlusconi, l’io Salvini e l’io Renzi. Noi dobbiamo essere quelli del Noi, perché ha tenuto a sottolineare e ricordare Antoci, la mia scelta è stata combattuta, non mi sentivo ancora pronto di accettare la candidatura come non lo ero dieci anni fa, ho fatto questo salto nel fosso adesso vi chiedo di saltare insieme a me. Vi ripeto, quindi, non mi lasciate da solo.
Dopo il dovuto ringraziamento agli elettori l’on. Antoci ha approfondito alcune tematiche con la stampa.
Gli abbiamo chiesto cosa ne pensasse del fatto che rispetto all’oggettivo calo dei consensi del Movimento Cinque Stelle, lo si vede dal numero dei deputati eletti, si parlasse di vittoria personale dell’uomo Antoci e di tutto quello che la sua persona rappresenta.
L’europarlamentare ha risposto così: l’ho detto e lo ripeto, non credo nell’io ma nel lavoro di squadra. Tante cose abbiamo detto in campagna elettorale sui temi dell’Ambiente, la pace, la giustizia e l’attenzione e la difesa per gli ultimi. Io ce la metterò tutta come ho fatto in questi dieci anni, anche se non posso ,promettere nulla, ma sono queste le tematiche che voglio portare in Parlamento europeo. La prima battaglia la faremo per portare la pace, perché è arrivato il momento di impegnarsi davvero per la pace, di sedersi ad un tavolo per arrivare a delle trattive di pace, per tutta la gente che sta soffrendo a causa di queste guerre, ci sono tanti territori martoriati. Il secondo punto all’ordine del giorno sarà un reddito sociale da introdurre in tutti i paesi europei, per esempio in Italia per le cure mediche ci sono lunghe liste di attesa per ottenere una visita di controllo a meno di non farla a pagamento e chi i soldi non li ha, rinuncia a curarsi.
Stiamo già interloquendo per creare un fronte popolare con le forze politiche che hanno la nostra stessa visione di Europa e che si battono per i nostri stessi ideali.
Abbiamo, inoltre, chiesto al deputato se porterà la questione del “Ponte sullo Stretto” in Europa.
Antoci ci ha detto: Sulla tematica del ponte sullo Stretto, noi dobbiamo chiarire alcune cose, per esempio una cosa che va chiarita è quest’ultimo documento che è uscito dalla struttura di Pat Cox, che è una struttura che si occupa della parte finanziaria e che sostanzialmente ha detto, che: loro stanno pensando di finanziare il 50 % degli studi del progetto e del Ponte. Penso, quindi, che ci sia stata una sovraesposizione di questa vicenda che era assolutamente e certamente legata alla campagna elettorale. Da qui capiremo anche quali sono le verità di questa vicenda.
Un europarlamentare che sembra mostrarsi dal volto umile, che dice: quando andrò a Bruxelles io non mi dimenticherò di voi, ma neanche voi dimenticatevi di me. “Non lasciatemi solo”, una frase che, confidandosi con noi giornalisti, nasce dalla campagna elettorale. Quando sono stato a parlare con la gente, ci confida Antoci, molti mi hanno detto: le precedenti elezioni ho votato per “Tizio”, poi dopo le elezioni non si è fatto più vivo. Io non voglio fare questi errori, come: il non essere presente, non far sentire alla gente il mio sostegno e il mio impegno per loro, per questo ci tengo a parlare con la gente e chiedo di non essere lasciato solo.