Filt Cgil, Uiltrasporti, Faisa, Ugl e Orsa e continuano nel loro atteggiamento che ha come unico obiettivo quello di distruggere in modo masochista per la città i risultati ottenuti da ATM in soli due anni e mezzo di vita.
Le sigle sindacali, in mancanza di ogni valido e legittimo argomento, continuano con protervia a voler pretendere di determinare loro scelte aziendali che attengono per legge alla discrezionalità della Dirigenza, giungendo financo, in assenza di alcuna specifica competenza in merito, a sindacare scelte rimesse esclusivamente alla Direzione Generale Aziendale dalla legge e dall’art. 18 del RD 148/1931 in particolare.
Ma ancor di più, oggi lo fanno anche in mala fede ritenendo bene persino di mettere “in bocca” al Sindaco Federico Basile determinazioni – le cd “bocce ferme” – che oltre ad esulare dall’oggetto della vertenza sindacale in atto, riguardano competenze e prerogative che non rientrano nelle materie oggetto di concertazione sindacale.
L’intenzione dei sindacati, trasuda anche dal lessico utilizzato laddove parlano di “carriere veloci artatamente pilotate”, quando è evidente – e loro lo sanno benissimo – che si tratta di provvedimenti temporanei assunti alla ricorrenza dei presupposti previsti dall’anzidetta norma speciale che regolamenta il settore ed entro i termini temporali rigidamente previsti dalla legge.
Stucchevole, poi, appare il richiamo alla “trasparenza” utilizzato dai sindacati, quando le assegnazioni temporanee di mansioni in questione, sono addirittura il risultato dell’espletamento di una selezione pubblica rivolta indistintamente a tutto il personale che aveva i requisiti, effettuata anche in assenza di una specifica previsione legale in tal senso.
Singolare appare, poi, il riferimento oltre che alla trasparenza, anche quello al nepotismo, fatto oggi da parte di chi, nel passato non lontanissimo, ha acconsentito senza battere ciglio al continuo ricorso al lavoro interinale e precario da parte della vecchia Azienda, che tanto disagio ha provocato alla città ed ai lavoratori messinesi in prima persona.
L’Azienda, che ad oggi ha in organico oltre 500 lavoratori, che ha assunto con concorsi pubblici e contratti a tempo indeterminato e continuerà a farlo per il futuro, che ha effettuato investimenti rilevantissimi in infrastrutture e mezzi implementando il parco veicoli in modo significativo e che è chiamata a mantenere alto il livello dei servizi offerti ai cittadini e migliorarli sempre di più, non può prestare il fianco a strumentali tentativi di restaurazione di una cogestione sindacale in passato foriera di inefficienza e sprechi.
ATM SpA, come effettivamente concordato in occasione dell’incontro con il Sindaco, convocherà già prima delle fine dell’anno i tavoli di concertazione sulle materie oggetto di vertenza, proponendo soluzioni, rispetto ai problemi elencati dal sindacato, ma sempre avuto riguardo alle questioni che rientrano legittimamente nelle materie previste per legge e ccnl nella concertazione sindacale.
Una cosa è certa ed è stata ribadita dal Sindaco Basile e dal Vice Sindaco ed Assessore al ramo Mondello: il futuro della mobilità che si giocherà nei prossimi anni a Messina dipenderà sempre di più dalla ferma determinazione di andare avanti rispetto ad un progetto che si porrà, sempre di più, in netta discontinuità con il passato e con la gestione della vecchia Azienda Speciale in Liquidazione.
Nessuna accondiscendenza ci sarà, quindi, nei confronti di tentativi improbabili e mal posti di chi ha tuttora evidente nostalgia di una gestione che ha portato l’Azienda al disastro economico, a cui si aggiunge impietosamente anche il gravissimo disastro ambientale che le cronache e le immagini di questi giorni ci stanno mostrando proprio in modo netto e chiaro.
Ma, per fortuna di ATM e dei messinesi, sono gli stessi sindacati che confessano clamorosamente il loro intento, che nulla ha a che vedere con gli interessi generali, con gli interessi dell’Azienda Trasporti dei messinesi e con gli interessi dei lavoratori in particolare. Con una nota diffusa ieri, infatti, le sigle sindacali, in modo tanto plateale quanto ingenuo, rivelano la realtà delle loro vere intenzioni fatti e gli obiettivi che vogliono veramente perseguire: “presenteremo un programma di priorità da risolvere e sulle quali non diamo alcun margine di trattativa rispetto alle soluzioni che presenteremo”. In questa affermazione è racchiuso tutto il senso della “missione” che i sindacati si sono intestati: “O SI FA COME DICIAMO NOI, O NON SI FA”.
Questa, è la tristissima prospettiva delineata dagli stessi sindacati che accusano l’Azienda di avere una gestione “autoritaria e dittatoriale” che i messinesi, gli utenti messinesi, i lavoratori messinesi e tutte le Autorità che seguono la “vertenza sindacale” non possono che dover prendere atto e trarre le dovute conclusioni.