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Cultura

Venerdi 26 maggio, presentazione del volume “Racconti del Peloro. Fiabe e cunti in Riva dello Stretto” di Antonio Cattino

Le “povere esistenze popolari” che hanno caratterizzato il vivere a Messina

Presentazione del volume “Racconti del Peloro. Fiabe e cunti in Riva dello Stretto” di Antonio Cattino,
Venerdi 26 maggio , alle ore 17,30 presso il Nostro Salone Eventi , sarà presentato il libro “Racconti del Peloro. Fiabe e cunti in Riva dello Stretto” di Antonio Cattino- arricchito dalle Notazioni finali del Prof. Giuseppe Rando, nonché dalle recensioni critiche della Nostra Direttrice Dott.ssa Tommasa Siragusa, del Glottologo Enrico Caltagirone e dell’Operatrice Culturale Raffaella Spadaro- pubblicato nel mese di aprile 2023 per i tipi “Fogghi mavvagnoti”, inserito al n. 2 della collana editoriale “Nuovi racconti”, con il prezioso contributo della curatrice Dott.ssa Margherita Campanella.
L’evento si colloca nel solco delle manifestazioni del “Maggio dei Libri”, promosse dal Cepell, il Centro per il Libro e la Lettura, sotto l’egida della Presidenza della Repubblica e dell’Unesco ed è inscritto nel più ampio palinsesto del Maggio dei Libri del Comune Peloritano che la “Giacomo Longo” ha titolato “Scie librarie: trame intrecci di vita, connessioni”. Dopo l’introduzione ed i Saluti Istituzionali della Dott.ssa Tommasa Siragusa, Direttrice della Biblioteca, interverrà il Prof. Giuseppe Restifo, già Ordinario di Storia Moderna Unime, che traccerà uno spaccato di Messina nel 1950. Sono previste letture drammatizzate della Poetessa Margherita Campanella, dell’ Attrice Mimma Luciano e del Poeta Josè Russotti. Le conclusioni saranno tratte dal Prof. Giuseppe Rando, già Ordinario di Letteratura italiana Unime. La silloge di Antonio Cattino è uno scrigno di preziosa messinesità: nove racconti che esprimono una corale rappresentazione di vicende della Città dello Stretto. L’Autore le descrive con amore , trovando nella “parrata missinisa” la sua più adeguata forma espressiva. Un caleidoscopio di ricordi, filtrati da un’anima sensibile, che scandaglia le leggende e i miti antichi nati nell’universo chimerico degli epici Mostri Scilla e Cariddi. Un mondo frutto di superstizioni, credenze religiose e magia e, in quanto tale, sospeso tra realtà e fantasia. Un universo che però non tralascia il focus sulle “povere esistenze popolari” che hanno caratterizzato il vivere a Messina, soprattutto nel dopoguerra. Tutto ciò testimonia il profondo impegno civile di Antonio Cattino, il suo essere cittadino politicamente ed eticamente impegnato per una crescita morale e democratica della società.
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