Venerdì 17 ottobre ore 18, presso il nuovo Terminal Aliscafi di Messina, nell’ambito degli eventi promossi dalla Biennale d’arte di Messina e patrocinati dall’Ordine Ingegneri di Messina, sarà inaugurata l’installazione
“Gli Scacchi del Terzo Paradiso” di Linda Schipani
opera dedicata al Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto
L’installazione è composta da armature metalliche recuperate da vecchi impianti di pubblica illuminazione, trasformate in scacchi che qui, lasciano la grande scacchiera, campo di battaglia, per disegnare sul pavimento il Simbolo del Terzo Paradiso.
Il Simbolo, ideato dal Maestro Michelangelo Pistoletto, artista di fama internazionale, protagonista dell’arte povera, oggi candidato al premio nobel per la Pace, rappresenta attraverso la forma dell’infinito a tre cerchi la ricerca di un equilibrio tra natura e artificio.
Nell’installazione, Il primo cerchio, delimitato dagli scacchi bianchi, rappresenta la Natura o la Pace, il secondo, formato da scacchi neri, rappresenta l’artificio o la guerra, il terzo centrale accoglie scacchi bianchi e neri per rappresentare la condivisione, l’accoglienza, la tolleranza.
“Il Terzo Paradiso degli scacchi” è posizionato, nello spazio antistante il nuovo Terminal aliscafi, su una superficie di circa 60 mq, in modo da consentire all’osservatore di entrare nei singoli paradisi, per interrogarsi, meditare, riflettere su ieri, oggi, domani.
Un messaggio importante e contemporaneo che Michelangelo Pistoletto diffonde anche grazie ai suoi ambasciatori, ed è per questo che Linda Schipani, ingegnere per l’ambiente e artista, Ambasciatrice del Terzo Paradiso dal 2023, lo propone qui con i suoi materiali, scarti della storica ditta di impianti elettrici di famiglia che parlano di recupero, valorizzazione, rispetto della memoria storica e di archeologia industriale.
Sostenibilità nelle sue tante declinazioni, ambientale, sociale, economica e culturale, che attraverso il linguaggio universale dell’Arte può essere comunicata a tutti, senza differenze sociali, culturali etniche e di genere, perché siamo tutti responsabili del nostro Futuro.
