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Cultura

Presentazione della silloge poetica “Brezza ai margini” di Josè Russotti

Dalla pittura alla poesia e alla letteratura in genere, esprimendosi con tutta la passione che sgorga copiosa dal Suo animo

Foto di: Antonio De Felice
La Sala Lettura della Biblioteca Regionale Universitaria di Messina, è stata ancora una volta sede un evento culturale di pregio, ovvero la presentazione della silloge poetica “Brezza ai margini” di Josè Russotti, Edizioni Associazione culturale Museo Mirabile di Marsala, per i tipi di: Fogghi mavvagnoti, Malvagna (Me), agosto 2022. L’evento ha avuto inizio con la visita alla mostra di Bartolo Cattafi, durante la quale il prof. Giuseppe Rando ha sottolineato i collegamenti con Russotti, ci si è, quindi, spostati nella Sala lettura. Alla presentazione del testo, erano presenti la Direttrice della Biblioteca, Dott.ssa Tommasa Siragusa che, dopo i Saluti istituzionali, ha introdotto l’iniziativa e ha coordinato l’evento. Vi sono poi stati i preziosi Contributi del Prof. Giuseppe Rando e del Dott. Giuseppe Ruggeri e l’Intervento di valore del poeta Antonio Cattino. Vi sono state, altresì, letture drammatizzate tratte dalla silloge a cura dell’attore Francesco Micari.
Josè Russotti visita le molteplici stanze dell’arte: dalla pittura alla poesia e alla letteratura in genere, esprimendosi con tutta la passione che sgorga copiosa dal Suo animo. Nato a Ramos Mejia (Argentina) nel 1952, si trasferisce all’età di sette anni in Sicilia, la Sua seconda patria, che prepotentemente riaffiora dai Suoi scritti e dalle opere pittoriche. Sicilia, della quale è profondamente innamorato e per la quale a piene mani è profuso l’impegno nel valorizzare territori e lingua a Lui cari con vulcaniche idee che divengono reali, quali: il Concorso “Fogghi Mavvagnoti” che si svolge annualmente a Malvagna, ridente comune dei Nebrodi, luogo da dove discendono i Suoi natali e, inoltre, la pubblicazione di un’Antologia di poeti siciliani, e ancora, “Malvagna mia” in cui l’autore, già grafico presso la testata “Gazzetta del Sud”, si cimenta nell’arte della Fotografia.
L’opera poetica del Russotti ha ottenuto importanti riconoscimenti letterari, tra cui: Premio “Vann’Antò-Saitta” – Messina; Premio “Città di Chiaramonte Gulfi; Concorso
letterario “Salva la tua lingua locale” – Roma; “Pietro Carrera” – Catania; Premio “Luigi Einaudi” – Paternò; Premio “Poesia Circolare Epicentro” – Barcellona P. G.; Premio “Città
di Marineo” – Marineo; Premio di Poesia “Colapesce” – Messina. Autore di testi teatrali, due “corti di scena” si sono classificate al secondo posto, rispettivamente nel 2017 e nel
2018 al Premio di Letteratura “Seneca”, sez. Teatro” – Bari.

Ha pubblicato per la poesia:
Fogghi mavvagnoti (Autoedizione, 2000); Spine d’Euphorbia (Ed. Il Convivo, 2017); Arrèri ô scuru, Dietro il buio (Ed. Controluna, 2019); Chiantulongu (Ed. Museo Mirabile,
2022).
Per la saggistica:
Antologia di Poeti contemporanei siciliani, vol. I (Fogghi mavvagnoti, 2020); Antologia di Poeti contemporanei siciliani, vol. II (Fogghi mavvagnoti, 2021); Antologia di Poeti
contemporanei siciliani, vol. III (Fogghi mavvagnoti, 2022). Malvagna mia… in bianco e nero, tra suggestioni e fantastici ricordi (Fogghi mavvagnoti, 2022).
Per la musica:
Novantika, Ballate sulle rive dell’Alcantara, CD di musica etnica (Novantika, 2004).
Nei venticinque componimenti poetici in trattazione, che sembrano per alcuni versi far tornare alla memoria Opere dei poeti post romantici, aleggia come un senso di vuoto, un
dolore che alberga silenzioso, e, come un mantra, si replica più volte il tema della morte. Nella musicalità dell’universale respiro poetico è Calliope che lenisce le ferite, è la Musa ad accarezzare il dolore e, con le morbide vesti, a coprire di speranza i tristi ricordi. Le asperità della Sua vita, i ricordi più laceranti sono mitigati dalla “Brezza ai margini”, un dolce soffio vitale che origina un verso che si libra, superando il particolare per divenire pura intuizione lirica e tutta la raccolta appare contrassegnata da un’intensa attività memoriale divisa fra “brama di vita” e “cenere da inumare”. Nei versi dedicati alla madre “Scavo nelle parole che mai ho detto ma non trovo più niente di lei….” l’attesa si rende palpabile “ogni lacrima che scende è un passo che sento
arrivare……chissà se torna?”.
Nella postfazione “AUTENTICITA’, MAESTRIA E PROFONDO SENSO ETICO DELL’AUTORE…”, la Dott.ssa Tommasa Siragusa sottolinea: “sono liriche che incantano
il lettore per la loro capacità di intercettare le sensazioni tattili dell’Io del Poeta, che mette in chiaro così tutta la sua visione percettiva della realtà. Le parole, liberate da ogni vincolo coercitivo, esprimono tutta la delicatezza dei sensi, perché filtrate da un’anima che vive profondamente il suo tempo, in una terra piena di contrasti, in cui luce e buio, amore e morte, lottano raggiungendo momenti di grandi tensioni, in un
crescendo di pulsioni verso la vita e il senso della fine dell’esistenza.”

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