Giovedì 8 agosto si è conclusa l’edizione 2024 di Corto di Sera. Festival Internazionale di Cortometraggi Indipendenti organizzato dall’omonima associazione, con il sostegno della Sicilia Film Commission, del Dipartimento Turismo della Regione Siciliana, del Comune di Itala, dell’Arcipretura di Itala e la Pro Loco Giovannello da Itala.
Ventidue i cortometraggi selezionati tra i circa 4mila arrivati: «La parola che più di ogni altra mi sento di pronunciare – dice il direttore artistico Sebiano Chillemi –, a conclusione di questa edizione è sicuramente “Grazie”. Grazie agli autori che ogni anno scelgono il nostro Festival per presentare le loro opere, al pubblico che anche per questa edizione ha riempito la piazza, ai volontari che fin dalle prime ore di questi caldi pomeriggi d’agosto hanno lavorato per la buona riuscita dell’evento, e grazie anche alle istituzioni pubbliche e private che, insieme alla comunità italese, da 13 anni sostengono il nostro progetto. Questi risultati ci consentono di guardare con ottimismo al futuro della manifestazione. Durante questa edizione inoltre abbiamo ricevuto da parte del pubblico la richiesta di realizzare iniziative anche durante il periodo invernale, una richiesta che ci riempie di orgoglio e alla quale proveremo sicuramente a rispondere. Ci sono già diverse idee alle quali stiamo lavorando e che speriamo di poter ufficializzare il prima possibile».
Ad aggiudicarsi il Premio Giovannello da Itala, decretato dal pubblico, è Omayma: cortometraggio diretto da Fabio Schifilliti e prodotto dall’Associazione Arknoah, che racconta la storia di Omayma Benghaloum, mediatrice culturale tunisina uccisa dal marito nel 2015. «Sono sempre stato attratto da storie che riguardano il turbinio dell’animo umano e quella di Omayma – dice il regista Fabio Schifilliti –, merita assolutamente di essere raccontata per la forza di una grande donna che ha fatto enormi sacrifici per migliorare la vita sua e delle sue figlie, nonostante le continue vessazioni psicologiche e fisiche da parte del marito che l’hanno poi portata alla morte. La sua vicenda non è solo un fatto gravissimo, ma la descrizione di un problema endemico della nostra società».
«Il Premio – aggiunge il produttore esecutivo del cortometraggio Francesco Torre dell’Associazione Arknoah –, ci onora e gratifica per tutto l’impegno profuso in una produzione che ha richiesto un lungo sviluppo e la creazione di un’ampia rete di sostegno. La storia di questa splendida donna sta raggiungendo il pubblico dei festival nazionali e internazionali, e ci stiamo attivando sempre di più affinché il corto possa essere visto dai ragazzi e nelle scuole di tutta Italia».
La seconda edizione del Premio intitolato a Piero Panarello, invece, è stata vinta da Ramazan Kılıç e dal suo cortometraggio Things Unheard of (Turchia). «Lo scorso anno – dice la co-organizzatrice della rassegna, Donatella Manganaro –, ci siamo lasciati con la nascita del premio dedicato alla memoria di Piero Panarello, diplomatico italiano e grande appassionato del nostro festival. Il premio nasce come combinazione del suo impegno in difesa dei diritti umani e la sua passione per il cinema. Quest’anno abbiamo deciso di assegnare il premio a un corto che (ne siamo certi) Piero avrebbe apprezzato particolarmente e di cui avrebbe parlato per ore, consegnandoci un quadro storico politico molto più esaustivo di qualsiasi talk show italiano. Il corto in questione è Things Unheard of di Ramazan Kilic, un lavoro sul popolo curdo a cui non è stato mai riconosciuto uno Stato nazionale permanente. Un sogno quello del Kurdistan che non si è mai realizzato. Nel corto temi come l’oppressione dei diritti, la prevaricazione, la censura sono centrali e l’atto poetico e rivoluzionario che compie la protagonista ha il potere di ridonare speranza ad una piccola comunità che lotta quotidianamente per il riconoscimento dei propri diritti. Un cortometraggio intriso di speranza e poetica resistenza».
Il Premio COSPECS, decretato dagli studenti del Dipartimento di Scienze Cognitive seguiti da Antonella Cava, docente di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi, è stato vinto da RH di Jan Caplin.
E infine, i premi della giuria di qualità sono stati assegnati a:
It Takes a Village di Ophelia Harutyunyanper la categoria Internazionali;
Scam Poetry di Carlo Piscicelli per la categoria From Italy to Itala;
Assunta di Luana Rondinelli per la categoria Visioni Isolane.