Dall’eredità che Franz Riccobono ha lasciato a noi messinesi, costituita da un immenso patrimonio di arte e cultura, nasca un nuovo rinascimento messinese.
E’quanto, con passione, ha auspicato oggi Lelio Bonaccorso noto e talentuoso fumettista, nel corso dell’importante Seconda Giornata di Studi in memoria di Franz Riccobono, che ha avuto luogo oggi 27 aprile, in occasione dell’81°compleanno di Franz Riccobono, presso la Chiesa SS. Annunziata dei Catalani, ed è stata organizzata dall’Associazione Amici del Museo “Franz Riccobono”, in collaborazione con la Nobile Arciconfraternita SS. Annunziata dei Catalani.
Dopo i saluti di Franco Tumeo, Governatore dell’Arciconfraternita dei Catalani, Luigi Montalbano, Presidente degli Amici del Museo e Marco Grassi, Consigliere Nazionale della FIDAM – Federazione Italiana degli Amici dei Musei sono intervenuti: Lelio Bonaccorso, Domenico Mazza, Mario Sarica e Daniele Tranchida. A moderare lo storico e giornalista Daniele Ferrara.
Di particolare interesse l’intervento di Lelio Bonaccorso, profondamente innamorato di Messina, che ha evidenziato la necessità che i messinesi cambino modo di pensare e ha invitato a sognare in grande, perché se si vuole davvero tutto si può fare, anche ciò che può sembrare impossibile e persino “rifare la palazzata” a Messina. Con grande entusiasmo, ha suggerito di far diventare fumetti la storia della nostra Messina e portarla nelle scuole. E ha sottolineato che occorre restare uniti perché “abbiamo una responsabilità su quei 3000 anni di storia che ci hanno preceduti” ed è importante che i giovani vengano sensibilizzati e anche le generazioni future conoscano quanto di bello è stato fatto da uomini di qualità messinesi.
Interessante anche l’intervento di Domenico Mazza, dottore di ricerca in Scienze Politiche, che si è soffermato su un importante documento nel quale si fa luce sugli eventi immediatamente successivi al terremoto.
Ha raccontato che nelle ore successive al terremoto del 1908 a gestire l’ordine pubblico c’era il Maggiore Andrea Graziani, colui che dieci anni dopo si comporterà in maniera sanguinaria.
Mazza si è soffermato sulla relazione richiesta da Don Orione, scritta probabilmente da Padre Annibale tra 1910 e 1911 che è una sorta di memoriale e contiene la storia della Curia messinese nel 1909. In questo documento Padre Annibale scrive del nuovo Arcivescovo Mons D’ Arrigo e del suo predecessore Guarino, si sofferma sul segretario particolare dell’ Arcivescovo del tempo,Olivio Mangraviti e sulle due suore che inviarono delle lettere per plagiare il governo della chiesa messinese.
E’ stato poi il momento della testimonianza di Mario Sarica etnomusicologo e antropologo, fondatore e curatore del Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani a Gesso (ME), il quale ha ricordato la recentissima intitolazione a Franz Riccobono, lo scorso 20 aprile, della Sala II Poseidone del Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani di Gesso.
Sarica ha esordito dicendo che definire Franz Riccobono solo un “cultore della storia locale” è alquanto riduttivo perché egli è stato molto di più . Da antiquario e collezionista appassionato ha dialogato con gli oggetti raccolti e il suo smisurato amore per Messina lo ha portato a fare per la sua città un’ infinità di cose, sempre con il fine ultimo di condividere, divulgare e diffondere.
“Franz è un uomo che ha interpretato bene lo spirito del suo tempo” ha detto Sarica e ha richiamato l’esigenza di non disperdere il grande patrimonio che ci ha lasciato.
Ha sottolineato poi, destando la commozione dei presenti, l’importanza che per Franz ha sempre avuto sua moglie Carmen Farina Riccobono, sempre accanto a lui e immancabile oggi alla Giornata di Studi in memoria del marito.
Il Prof. Tranchida, docente di Storia Moderna presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche dell’Università di Messina, ha portato ricordi, riflessioni e proposte operative, recando con sé un volumetto del 2021 contenente le copertine a colori delle molteplici pubblicazioni di Franz Riccobono, più di cento, e si è soffermato sulla sua personalità eclettica.
È stato indubbiamente uno dei maggiori conoscitori del territorio siciliano Franz Riccobono, e i suoi interessi sempre mossi dall’amore per Messina e la Sicilia hanno spaziato dal collezionismo all’archeologia, dalle tradizioni popolari alla mitologia, dalla cartografia alla militaria, dalla genealogia all’araldica.
È un immenso patrimonio d’ arte e cultura, quello che Franz Riccobono ci ha lasciato, un patrimonio che deve essere custodito e trasmesso alle generazioni future.
Ester Isaja
Nella foto Lelio Bonaccorso durante il suo intervento