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Cultura

Fare memoria proiettandosi al futuro

Incontro con la Stampa in occasione del Centenario dell’Inaugurazione del Monumento al Gran Camposanto di Messina dedicato ai Finanzieri periti nel terremoto del 1908

dott. Siragusa, coll. Mastrodomenico, prof. Caruso

In occasione del Centenario dell’ Inaugurazione del Monumento al Gran Camposanto di Messina dedicato ai Finanzieri periti nel terremoto siculo-calabro del 1908 (1922-2022), si è tenuto un incontro con la Stampa presso la Sala Briefing del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina, per presentare la manifestazione convegnistico-espositiva organizzata per il 26 aprile, in interazione con la Biblioteca Regionale Universitaria “G. Longo” di Messina.
Messina è sempre stata al centro del Mediterraneo, ha sottolineato il comandante, colonnello Geraldo Mastrodomenico, introducendo l’incontro, quindi, la Guardia di Finanza all’epoca del tragico evento aveva una Scuola sia di terra, che di mare e la stessa aveva una rilevanza strategica. L’idea era quella di ridare centralità alla città, prima del terremoto infatti, c’erano Consolati  di tutto il mondo a Messina, ma poi non si è più ricostruita questa centralità. La Guardia di Finanza ha dato una spinta per lo sviluppo della città e, ci tengo a sottolineare, – continua il colonnello che, Messina ha tante ricchezze oltre le baracche e noi dobbiamo cercare di valorizzarle. Fare memoria vuol dire anche ricordare le cose brutte, guardare agli errori, ma questa città, nonostante tutte le difficoltà, si è sempre rialzata. La Guardia di Finanza ha sempre avuto un ruolo centrale in città, conclude il colonnello, e come ho scritto nella prefazione del volume che presenteremo il 26 aprile, Il monumento alla regia Guardia di Finanza nel Gran Camposanto di Messina – Commemorazione del Centenario 1922- 2022 di Vincenzo Caruso, lo  sottolineo anche qui oggi, il nostro corpo vuole ancora essere al centro per il futuro della città.
Il 27 aprile sarà festeggiato il centenario dall’arrivo del re Vittorio Emanuele III, spiega la direttrice della Biblioteca universitaria, Tommasa Siragusa, presso il monumento ai caduti dellle Fiamme Gialle posto al Gran camposanto, con una cerimonia religioso- celebrativa. A precedere la cerimonia, però, il giorno prima in formula privata, anche per via delle restrizioni Covid, si terrà la presentazione del testo scritto dal prof. Caruso, per rendere onore ai caduti che prende fortemente spunto da “Morte sullo Stretto: I cento anni del terremoto di Messina e Reggio Calabria e del soccorso della Guardia di Finanza”, di cui è autore il Capitano Gerardo Severino, Direttore del Museo Storico della Guardia di Finanza. Opera che ci da, sia un’idea del monumento realizzato da Vito Pardo ,e più un generale una ricostruzione del periodo del terremoto e di li a poco della guerra.
A corredo di questi eventi, una mostra dal titolo “Il glorioso corpo della Guardia di Finanza nella storia messinese dall’Unità d’Italia al 1922…..e oltre.” che già era aperta dal 2021 e che abbiamo deciso di conservare in attesa di tempi migliori. In tale occasione, abbiniamo alla parte documentale del ferale 28 dicembre del 1908, con cartoline e altra documentazione, l’arte iconografica, che ci è stata data dalla Guardia di Finanza, inserita all’interno del fondo messano – calabro. A seguire, dal 9 giugno per completare il cerchio, ve ne sarà un’altra  sull’arcivescovo Letterio D’Arrigo Ramondini. La biblioteca del resto, negli ultimi, anni è stata eletta come la depositaria della documentazione e dei ricordi della cittadinanza su quel tragico evento.
L’unione fa la forza e questa città ha sempre bisogno di coprire le pagine bianche di una storia sbiadita, conclude il professore Vincenzo Caruso. Io sono sempre stato appassionato di storia militare dello Stretto, perché andando a rivedere ciascun evento ci si incontra con tanti personaggi e li si fa rivivere. In occasione dell’Inaugurazione del monumento dedicato ai caduti delle Fiamme Gialle, abbiamo la visita del re accompagnato dai ministri Luigi Fulci, nostro concittadino, poi assassinato, e il ministro della Marina De Vito. Anche nel lutto abbiamo la festa di accoglienza al re. Fra i ricordi, possiamo citare che, in quella occasione , a fornire le macchine fu Vincenzo Miloro, nonno del titolare dell’Impresa edile Miloro, che mi ha fornito delle foto di famiglia in cui compare il re, mai esposte, ed è anche questo il risultato di questo tipo di ricerche.
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