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Cronaca

Linea tranviaria Messina, Forti dubbi sul binario unico avanzati dai sindacati del settore. La posizione della Cisl

ATM S.p.A. faccia chiarezza sulla ristrutturazione delle vetture

Filt CGIL, UIL TRASPORTI, FAISA CISAL, UGL e ORSA nutrono forti dubbi sulla trasformazione a binario unico di alcune tratte della linea tranviaria e chiedono trasparenza sulle attività di manutenzione delle vetture .
“Nel trasporto su ferro chiediamo ovunque il raddoppio dei binari, al livello regionale auspichiamo e rivendichiamo da sempre una Sicilia a doppio binario mentre a Messina assistiamo al processo inverso. Stiamo perdendo l’occasione per un concreto rilancio del servizio tranviario”.
Siamo convinti che sacrificare le potenzialità del servizio tranviario con scelte irreversibili come la riduzione ad un solo binario in due tratte del percorso, rappresenti un’occasione persa per un servizio fondamentale per la città . Così intervengono i sindacati dei trasporti Filt Cgil Uiltrasporti Faisa Ugl e Orsa – commentando la notizia dell’aggiudicazione della gara per la riqualificazione della linea tranviaria. Anche se per brevi tratte, la riduzione ad un solo binario rappresenta una strozzatura che vincola la circolazione tranviaria, limitando capacità e frequenza del servizio per l’intera linea. Una scelta che poteva essere evitata con soluzioni alternative – continuano i sindacati – che chiediamo di rivedere senza posizioni preconcette. E’ indubbio che ristrutturare la rete, sbagliata nel progetto iniziale e già obsoleta, è un’opportunità da non perdere, ma investire oltre 22 milioni e sacrificare il servizio con una lunga sospensione per i necessari lavori, operando di fatto una irreversibile modifica che finirà con ridurne le future potenzialità è come fare la corsa del gambero.
Altro capitolo su cui questi sindacati hanno acceso i riflettori sono le attività di manutenzione delle vetture tranviarie evidenziando le gravi carenze tecniche che sono state riscontrate anche sulle “nuove” vetture revampizzate. Dallo scorso mese di ottobre le vetture 14T 12T e 5T , appena tornate “nuove” dai lavori aggiudicati alla ditta De Luca S.p.A., sono state costrette a tornare in deposito pressoché giornalmente per gravi avarie spesso legate ai carrelli frenanti e alla trazione. A fronte di queste innegabili problematiche che risultano analoghe alle criticità antecedenti le attività di manutenzione presso la ditta esterna – continuano i sindacati – da settimane chiediamo invano chiarezza sulle attività svolte nell’ambito dell’appalto di manutenzione lautamente pagato con soldi pubblici.
ATM S.p.A. ha assegnato l’appalto per il revamping delle vetture tranviarie alla ditta De Luca S.p.A. per un importo complessivo di euro 5.992.800 -spiegano i sindacati- una parte sostanziale dell’investimento è destinata a: “revisione generale dei principali assiemi con sostituzione dei componenti necessari degli Impianti ungibordo/Sabbiere; Riduttori; Motori di trazione; Impianti elettroidraulici del freno”, con tali presupposti sorprende che, ad esempio, la vettura 12T dopo essere stata “ristrutturata” e messa in servizio è rientrata in deposito più di trenta volte per disfunzioni ai carrelli frenanti e alla trazione e ad oggi si trova in officina ATM ancora per riparazioni. Risultati similari si registrano per le revampizzate 14T e 5T. Trattandosi di tanti di soldi pubblici ATM S.p.A. dovrebbe uscire dal silenzio tattico e dalle scuse d’occasione per spiegare alla città cosa non sta funzionando in quest’appalto e come sta spendendo i soldi dei messinesi.
Temiamo- concludono i sindacati- che con una nuova linea tranviaria depotenziata con tratte a binario unico, su cui circoleranno tram vecchi con un ben pagato lifting di facciata, si finirà per sprecare solo tanti soldi pubblici e la città perderà l’occasione di rilanciare realmente un servizio fondamentale per migliaia di utenti messinesi.
SEGRETERIE TERRITORIALI GENERALI
FILT CGIL-UIL TRASPORTI-FAISA CISAL-UGL AUTOFERRO- ORSA AUTOFERRO/TPL
La posizione della Cisl: «Dagli altri sindacati attacchi insensati. Per noi la via maestra rimangono dialogo, confronto e contrattazione».
 
Messina, 3 gennaio ’23. «Ormai da mesi registriamo attacchi insensati, sempre a senso unico nei confronti della Fit Cisl da parte delle organizzazioni sindacali che sono salite sull’Aventino dell’ATM. Sia chiaro che lo strumento del permesso sindacale è regolamentato dalla legge e dalla normativa di settore. Se il dirigente in questione lo ha chiesto per svolgere attività sindacale evidentemente serviva proprio per quello, così come anche i dirigenti delle altre organizzazioni sindacali hanno fatto negli anni scorsi. Di certo non deve giustificarsi né può essere messo in dubbio senza una motivazione fondata».  A dirlo è il segretario provinciale della Fit Cisl Messina Letterio D’Amico dopo le recenti note degli altri sindacati presenti in Atm.
«Il motivo di una nota del genere, invece, riteniamo sia dovuto al tentativo di costruire una campagna discriminatoria nei confronti della Fit Cisl, attualmente l’organizzazione sindacale con il maggior numero di associati, che preferisce prima la strada della responsabilità del confronto e della concertazione prima del conflitto. Per noi – continua D’Amico – lo sciopero è uno strumento nobile che va utilizzato solo quando non c’è più margine di dialogo, non accettiamo essere additati da soggetti che lo utilizzano a prescindere.  I risultati si ottengono con il confronto, i lavoratori hanno bisogno di risolvere i problemi non di conflittualità che creano soltanto quelle tensioni sociali per le quali a pagare sono gli operatori del servizio. Serve capacità di dialogo e di contrattazione che portino alla condivisione di processi utili alla soluzione dei problemi, come l’accordo sottoscritto dalla Fit Cisl lo scorso dicembre che prevede, a tutela degli operatori di esercizio, la polizza assicurativa casco a copertura del risarcimento danno, attualmente totalmente a carico dei lavoratori. Questo strumento, fortemente richiesto dalla Fit Cisl, rappresenta un punto di partenza su cui lavorare».
«Siamo stanchi – conclude D’Amico – di giochetti che mostrano la faccia della medaglia più conveniente a seconda degli interlocutori che si hanno di fronte. Se c’è qualche problema si affronti nelle sedi appropriate. Invitiamo tutti a seguire la strada della responsabilità ed a confrontarsi con l’obiettivo unico della tutela dei diritti dei lavoratori per costruire un clima di serenità e concretezza utile ai lavoratori, a prescindere da chi è a guidare il management dell’Azienda. Per la Fit Cisl la via maestra rimane la responsabilità, il dialogo, il confronto e contrattazione».
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