Un sequestro di beni per ben 15 milioni di euro. In provincia di Messina beni per 15 milioni sono stati sequestrati dalla guardia di finanza nell’ambito di una indagine per reati societari. I militari hanno eseguito un sequestro nei confronti di tre persone, indagate – in concorso tra loro – per bancarotta fraudolenta. La vicenda riguarda il fallimento di cinque società in provincia di Messina, formalmente intestate a un prestanome, ma di fatto riconducibili a un medesimo gruppo familiare. A conclusione delle attività d’indagine, la guardia di finanza è riuscita a identificare un complesso immobiliare di un valore commerciale stimato in oltre 15 milioni di euro, che – dopo essere stato sottratto al patrimonio di un fallimento attraverso una compravendita simulata, per un valore di 4,5 milioni di euro, così da evitare le azioni di recupero dei vari creditori – è stato ceduto in modo irregolare a una società di nuova formazione, di fatto riconducibile al gruppo familiare.
Sequestrato anche un centro commerciale di diecimila metri nel Comune di Milazzo, utilizzato al momento come shopping center. Secondo l’accusa, i tre indagati «attraverso svariati stratagemmi e con artifici giuridici – concretizzatisi nella svalutazione di crediti, erogazione di ingiusti finanziamenti, distrazione delle rimanenze di magazzino e cessione di immobili – avrebbero complessivamente distratto o comunque dissipato dalle cinque società fallite somme per un importo complessivo di 36 milioni di euro, destinando le risorse a impieghi estranei alla loro attività.
l responsabili, allo scopo di rendere oltremodo difficoltosa la ricostruzione delle operazioni commerciali e, quindi, il recupero dei beni da parte degli organi della liquidazione, hanno omesso di consegnare parte delle scritture contabili obbligatorie, al punto da non richiedere tempestivamente la dichiarazione di fallimento al competente Tribunale, così aggravando la situazione di dissesto delle società.