La nostra iniziativa del 22 Marzo scorso, e le reazioni e polemiche che ne sono scaturite, hanno avuto sicuramente il merito di riportare l’attenzione sull’ordinanza sindacale, di cui si erano tutti dimenticati, che da quasi 7 mesi dichiara non potabile l’acqua di Messina. Ci lascia sbigottiti il fatto che il sindaco Basile e l’assessore Careri riducano una vicenda così grave a semplice questione burocratica invece di spiegarci il perché di tale assurdità e perché come mai dopo tanto tempo non arrivi il parere d’idoneità dell’Asp; se arrivasse tale parere, comunque, non sarebbe certo retroattivo e non sanerebbe il fatto che per mesi i cittadini hanno avuto acqua non idonea. Confermiamo pertanto di avere formalizzato, così come dichiarato in conferenza stampa, l’esposto denuncia alla Procura della Repubblica per l’inammissibile situazione in cui si trova la 13esima città italiana dove bar, ristoranti, alberghi, ospedali, uffici pubblici e scuole non possono utilizzare l’acqua del rubinetto perché dichiarata dal sindaco non potabile. Altro aspetto positivo dell’iniziativa del 22 Marzo è stato l’avere sbloccato miracolosamente le nostre richieste di accesso agli atti all’Amam, che proprio ieri ci ha inviato i dati sulla qualità dell’acqua delle fonti di Fiumefreddo e Santissima (vedi allegato). Non possiamo però essere soddisfatti sia perché i dati non sono ancora pubblicati sul sito internet dell’azienda e sia perché i dati inviatici sono parziali visto che i parametri microbiologici e chimici previsti dalla normativa occupano ben 6 pagine del testo legislativo contro la paginetta e mezza inviataci da Amam. Insisteremo per avere da Amam dati più completi e disponibili per tutte/i e, vista la gravissima situazione che si protrae da quasi sette mesi, abbiamo richiesto oggi un incontro ad Asp con la massima urgenza, incontro che sarà accompagnato da un sit-in di protesta davanti alla sede di via La Farina. L’azienda sanitaria, responsabile per i controlli esterni sulla qualità dell’acqua erogata in città, dovrebbe poter dare un quadro più completo sui dati rilevati nella rete degli acquedotti cittadini, sui pozzi di Briga, sulla qualità dell’acqua delle fonti da cui attinge la città (che dai dati Amam sembra essere peggiorata rispetto ai dati di oltre un decennio fa) e sui dati dell’arsenico di Contesse. Siamo inoltre soddisfatti per la risposta avuta, sempre nella giornata di ieri, da Arera a cui avevamo segnalato che Amam non pubblica né i dati sulla qualità dell’acqua né i macro-indicatori sulla qualità della gestione del servizio idrico integrato di Messina. Arera ci conferma (vedi lettera allegata) che Amam ha spedito in ritardo i propri dati, non potendo così rientrare nei meccanismi di premialità/penalità previsti dalle deliberazioni della stessa autorità, e ci ha inviato gli ultimi dati trasmessi da Amam sulla cui base si confermano le criticità della gestione del servizio idrico messinese. Una stoccata viene data da Arera anche all’Ati dei comuni della provincia messinese: l’assemblea territoriale idrica è stata diffidata per non avere trasmesso i dati di sua competenza (sembra essere un vizio ricorrente per chi gestisce l’acqua a Messina). Il Comitato “Vogliamo l’acqua dal rubinetto!” annuncia pertanto un nuovo periodo di mobilitazione che, oltre alle interlocuzioni con le autorità competenti, punterà a coinvolgere tutta la cittadinanza per difendere il diritto fondamentale ad avere l’acqua H24, potabile, pulita e pubblica!
