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Cronaca

Eurospin Sicilia in amministrazione giudiziaria, i giudici: “Rapporti con la ‘ndrangheta”

Si dovrà esaminare pure “l’assetto della Eurospin Sicilia”

La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Dda reggina ha disposto, per un anno, l’amministrazione giudiziaria della Eurospin Sicilia spa, con sede a Catania, una delle cinque società operative con le quali opera il noto marchio della distribuzione alimentare.

Secondo quanto emerge dal provvedimento “la ‘ndrangheta sarebbe stata agevolata ad infiltrarsi nell’attività di espansione commerciale di Eurospin”. Il provvedimento è stato notificato dalla Dia e dalla Guardia di finanza all’amministratore unico e legale rappresentante dell’azienda Matteo Mion. Il decreto dopo l’inchiesta Planning e diversi arresti .  L’amministrazione giudiziaria durerà un anno e prevede anche l’esonero della governanceaziendale dalla gestione del settore dell’espansione commerciale, mediante l’apertura di nuovi punti vendita sul territorio. Settore il cui controllo, adesso, è stato affidato alle amministratrici giudiziarie Tommasina D’Agostino e Maria Delfino che dovranno esaminare pure “l’assetto della Eurospin Sicilia con particolare riferimento ai dati dell’ultimo bilancio e del modello organizzativo e gestionale”. Si tratta di una misura – spiegano i magistrati – che “si impone in funzione preventiva poiché mira a scongiurare il rischio che un’impresa sana e per la quale, dunque, al momento attuale, non sussisterebbero i reali presupposti per disporre il sequestro di prevenzione.”

Il decreto emesso dal Tribunale è collegato alle indagini dell’inchiesta “Planning” che l’anno scorso ha portato all’arresto di diversi imprenditori reggini. Si tratta di un’indagine in cui è emerso che la ‘ndrangheta sarebbe stata agevolata, “colposamente”, ad infiltrarsi nell’attività di espansione commerciale della “Eurospin”. Il tutto “mediante l’affidamento dell’esecuzione di opere edili volte all’apertura di nuovi punti vendita alla società ‘Leg Srl’ che, nell’ambito dell’inchiesta ‘Planning’ è emersa essere gestita da un imprenditore di riferimento della ‘ndrangheta”.

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