Restiamo attoniti davanti alla notizia di una possibile privatizzazione delle residenze universitarie, che rappresenterebbe un fallimento, frutto di scelte politiche a cui ci siamo sempre opposti.
“Ricordiamo che a Messina ci sono quasi 10.000 studenti fuori sede, con una importante fetta di studenti internazionali, e che la risposta pubblica di posti letto corrisponde a poche centinaia” dichiara Emanuele Carlo, Coordinatore UDU Messina.
“E’ inacettabile che i nuovi posti letto in arrivo, di cui abbiamo sentito parlare negli ultimi anni, che possono davvero rappresentare un importante passo in avanti, seppur insufficiente per coprire la domanda di posti letto, siano gestiti o affidati a privati, con un probabile aumento dei costi” – aggiunge.
La condizione abitativa degli studenti in questa città, che trovano risposte solo nel mercato privato, con stanze che costano sempre di più, ha bisogno di una risposta del pubblico.
Già le scelte dietro la gestione dell’Hotel Liberty ci avevano lasciato perplessi, avevamo sin da subito detto che scelte simili, con costi a carico degli studenti, anche per l’ex Hotel Riviera avrebbero portato ad una nostra ferma opposizione.
190 posti che, lo ricordiamo, nel 2023 si promettevano per l’anno accademico 2024 – 2025 che si sta concludendo, e la struttura dell’Ex hotel Riviera non è ancora pronta ad accogliere gli studenti.
Inoltre la mancata riapertura della Casa dello Studente, che ricordiamo essere chiusa dal 2007 e che conterebbe 240 posti letto, ci fa comprendere come gli enti pubblici non stanno adeguatamente adempiendo al proprio compito.
Esiste una sola risposta possibile: far scorrere le graduatorie pubbliche, già esistenti, degli aventi diritto ad un posto letto, e assegnare quei posti a chi ne ha bisogno per vedere il proprio diritto allo studio garantito. È già presente un ente regionale per il Diritto allo Studio, ovvero l’ERSU, per tale ragione riteniamo necessario che si intervenga sul suo efficace funzionamento.
Ogni laurea parallela, con posti a pagamento per gli studenti e privatizzazione delle residenze – che servono per garantire un diritto e non per fare profitto – ci vedrà sempre fermamente contrari.
Se queste scelte dovessero trovare conferma, saremo di nuovo pronti a protestare di fronte l’Università di Messina per difendere i diritti di migliaia di studenti fuori sede, che vedono i propri diritti calpestati con scelte ciniche e che fanno tutt’altro che gli interessi della comunità studentesca.
