A seguire la nota del Comitato Invece del ponte, Cittadini per lo sviluppo sostenibile dell’Area dello Stretto;
Ennesimo scippo per l’area dello Stretto, RFI blocca la costruzione di tre nuove navi traghetto nel silenzio
delle Regioni Calabria e Sicilia.
Nei giorni scorsi, con un tratto di penna, è stato stoppato l’iter avviato dal Ministero delle infrastrutture il 7
Marzo 2022.
Scriveva il Ministero appena 20 mesi fa che per migliorare e rendere efficiente l’attraversamento del nostro
Mare Stretto, con interventi quantificati in complessivi 510 milioni di euro, acquistando nuove navi e
migliorando le infrastrutture a supporto, sarebbe stato possibile entro il 2027 ridurre i tempi di
attraversamento ferroviari a solo un’ora e cinque minuti. Ed è stato dimostrato da pubblicazioni
internazionali che, con la sola razionalizzazione dei treni e dei traghetti esistenti, si otterrebbero senza alcun
costo e senza nessun investimento gli stessi risparmi di tempo attesi dal ponte nell’attraversamento dello
Stretto.
Oggi apprendiamo che RFI ha fatto una clamorosa marcia indietro.
Una rinuncia inammissibile, un ulteriore atto che mortifica ancora una volta i cittadini ed il nostro territorio,
utile soltanto alla propaganda del devastante progetto del ponte, ennesimo ricatto alle popolazioni siciliane
e calabresi nel silenzio di tutte le Istituzioni. Una dimostrazione che l’insensato progetto del ponte non attira
investimenti a supporto, ma prosciuga le risorse pubbliche destinabili alle infrastrutture del Sud e dell’intero
Paese, come denunciato da ANCE e Corte dei Conti.
Diciamo No a questo scippo e manifestiamo tutta la nostra indignazione il 2 dicembre a Messina,
partecipando alla manifestazione nazionale contro il feticcio del ponte.