Otto le ordinanze eseguite dai carabinieri a Librino. A guidare la rete dei pusher un pregiudicato agli arresti domiciliari che aveva trasformato casa in un supermarket per lo spaccio di cocaina e crack a Librino. L’operazione è stata denominata Capinera.
A Messina la Squadra Mobile ha eseguito quattordici ordinanze nel quartiere Mangialupi. La base operativa dell’ organizzazione malavitosa era situata nella zona sud della città, nel rione Mangialupi.
Fin dalle prime ore dell’alba di oggi, agenti della Polizia di Stato sono impegnati nella esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina, su conforme richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Messina, a carico di 14 soggetti. Si procede per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla detenzione e al traffico di sostanze stupefacenti. Le indagini, condotte dalla Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo di Messina (S.I.S.C.O.) e dalla Squadra Mobile, hanno consentito di individuare e smantellare un’organizzazione criminale dedita al narcotraffico e alla cessione di sostanze stupefacenti, avente la base operativa in un noto rione situato nella zona sud della città, Mangialupi.
Nel corso dell’indagine, a riscontro dell’ipotesi accusatoria prospettata, sono stati sequestrati oltre 3 Kg di cocaina, quasi 20 kg di marijuana e quasi 2 kg di hashish, pari ad un mancato guadagno per il sodalizio criminale di quasi 1.500.000,00 euro, introiti che sarebbero stati ripartiti fra i componenti del gruppo malavitoso e reinvestiti per i conseguenti affari illeciti del gruppo.
Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo e imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.










