Ad introdurre l’incontro con i giornalisti il coordinatore dei comitati Gino Sturniolo, il quale ha ribadito: Il cronoprogramma del Ponte sullo Stretto si è infranto sulle osservazioni presentate dal Ministero dell’Ambiente e sulle criticità fatte emergere dal Comitato scientifico della stessa Società concessionaria. Si sono dovuti prendere più tempo e rimandare l’avvio dei cantieri al 2025.
Fra gli altri interventi, quello della professoressa Ivana Risitano, la quale ha sottolineato la necessità di cambiare atteggiamento nel raccontare la causa del Ponte. In particolare ha detto la professoressa, mi sono ritrovata a parlare con persone del nord Italia di questa grande opera che loro vedevano come una ricchezza per noi e per il nostro territorio. Ho esposto tante argomentazioni a favore del no e penso anche di averli convinti, ma poi ho capito che per loro la nostra vera motivazione era, con tutti i problemi che abbiamo, possiamo anche pensare al ponte. Allora ho capito che dobbiamo cambiare prospettiva e anche il modo di raccontare la nostra visione. Il problema del Ponte è un problema di tutti e di cui tutti siamo schiavi. Un’altro stimolo per il mio No al Ponte mi è venuto, guardando lo spettacolo delle tartarughine che lentamente entrano in mare. Questo spettacolo della natura ci fa capire come bisogna andare piano nelle cose. Inoltre, non ultimo il figlio di una coppia di amici che vivono a Milano, Leonardo 6 anni che ogni volta che viene qui non smette di trasmettermi il suo amore verso il nostro mare, che si porta fino a casa sua al nord. Dobbiamo, conclude la Risitano, valorizzare l’amore per il territorio.
Stanno aumentando i No Ponte, sottolinea poi Biagio Bonfiglio. Sta, infatti, proliferando l’opposizione a questa grande opera, perché non è un qualcosa a favore del territorio, ma si tratta di una vera e propria occupazione di esso e ciò non è tollerabile.
Tante volte ci ritroviamo sempre gli stessi a parlare di tematiche importanti, spiega Federico Alagna, come l’appoggio alla Palestina o altre tematiche simili che ci fanno credere di rendere questo posto un posto migliore, ma la tematica del No al ponte è trasversale. Questo ci da modo di mettere in moto delle energie e conoscere delle persone che diversamente non si sarebbero espresse. Abbiamo diritto, comunque, alla mobilità territoriale al di là del Ponte.
Proprio per trovare una nuova narrativa all’annosa storia del ponte abbiamo dato vita lo scorso 28 luglio allo spettacolo: “Scecco, cavallo e re”, conclude Angelo Sigona . La nostra è una comunità che ha saputo difendere il proprio territorio per la gratitudine che ha al proprio territorio e deve continuare a farlo.
L’appuntamento è in piazza Cairoli il 10 agosto alle 18.30, il corteo passerà per la via Tommaso Cannizzaro e da li poi, per non ostacolare gli altri eventi che si svolgeranno in concomitanza, girerà per concludere a Piazza del Popolo.