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Rilevazione territoriale dei prezzi al consumo Maggio 2022 a Messina

Si è registrato un incremento congiunturale del 0,9% e tendenziale del +7,9% dell’indice dei prezzi al consumo.

Gli indici dei prezzi al consumo di maggio 2022 sono stati elaborati tenendo conto delle limitazioni, differenziate a livello regionale, definite dalle normative nazionali e locali per contrastare la pandemia causata dal Covid-19. L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha continuato a consentire di ridurre gli effetti negativi del più elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo.

A Messina nel mese di maggio 2022 si è registrato un incremento congiunturale del 0,9% e tendenziale del +7,9% dell’indice dei prezzi al consumo.
Crescono tendenzialmente rispetto all’anno precedente: prodotti alimentari e bevande analcoliche (+9,2%), bevande alcoliche e tabacchi (+1,2%), abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+28,2%), mobili, articoli e servizi per la casa (+2,5%), servizi sanitari e spese per la salute (+0,8%), trasporti (+13,3%), ricreazione, spettacoli e cultura (+1,3%), servizi ricettivi e ristorazione (+3,9%), altri beni e servizi (+1,3%).
Decrescono abbigliamento e calzature (-0,4%), comunicazioni (-2,1%) ed istruzione (-0,4%).
La nota offre una sintetica analisi dei fattori che hanno contribuito a determinare le dinamiche di prezzo più marcate dei beni e servizi a rilevazione centralizzata nel mese di maggio:
Energia elettrica: si rileva un aumento congiunturale per quanto riguarda l’energia elettrica del mercato libero (+7,3%; +74,7% il tendenziale) e il gas di città e gas naturale del mercato libero (4,6%), legato alla crescita delle quotazioni delle materie prime energetiche, che è stata rafforzata dalle tensioni geopolitiche in atto soprattutto in relazione al prezzo del gas.
Servizi di trasporto: nel mese di maggio si rilevano aumenti generalizzati dei prezzi dei servizi di trasporto, legati alla riapertura della stagione turistica e all’aumento dei costi del carburante, seguito alla crescita sostenuta delle quotazioni del petrolio. Nel trasporto aereo il maggiore incremento congiunturale è registrato dai voli intercontinentali (+10,1%; +45,9% il tendenziale), seguiti dai voli europei (+6,0%; +127,6% il tendenziale) e dai voli nazionali (-4,0%; +21,4% il tendenziale). L’incremento dei prezzi dei voli intercontinentali ed europei è dovuto principalmente al segmento tradizionale, mentre quello dei voli nazionali è legato essenzialmente al segmento low cost. Si rileva inoltre un lieve aumento congiunturale dei prezzi dei trasporti ferroviari nazionali (+0,5%; -13,9% il tendenziale), a causa di una minore disponibilità di offerte per l’intercity e l’intercity notte, e dei prezzi del trasporto marittimo (+0,7%; +22,7% il tendenziale), da attribuire soprattutto alle destinazioni verso l’estero.
Attività turistiche e ricreative: per quanto riguarda i servizi turistici si rileva un aumento congiunturale dei prezzi dei pacchetti vacanza nazionali (+1,8%; -4,6% il tendenziale), dovuto essenzialmente al segmento delle città d’arte, e una diminuzione dei pacchetti vacanza internazionali (-0,9%; +8,6% il tendenziale), da attribuire per lo più al segmento mare. Aumentano, inoltre, i prezzi dei villaggi vacanze, campeggi, ostelli della gioventù e simili (+1,9%; +0,2% il tendenziale) e degli agriturismi (+2,1%). Per i servizi ricreativi si registra una riduzione generalizzata dei prezzi: gli stabilimenti balneari fanno segnare la maggiore diminuzione congiunturale (-4,9%; -1,3% il tendenziale), seguiti dai parchi di divertimento (-1,5%; -0,3% il tendenziale), dagli impianti di risalita (-0,5%; +21,2% il tendenziale) e dai parchi nazionali, giardini zoologici, giardini botanici (-0,2%; +5,6% il tendenziale).
Cultura: si rileva, a livello congiunturale, una lieve diminuzione del prezzo dei libri di narrativa (-0,2%; -1,3% il tendenziale) e una diminuzione più marcata del prezzo del download di e-book (-2,9%; -8,0% il tendenziale). Aumenta, infine, il prezzo dei giornali quotidiani a diffusione nazionale (+0,2%; +3,4% il tendenziale) e a diffusione locale (+2,3%; +2,7% il tendenziale), a fronte di un calo dei periodici (-0,2%; +1,7%). Le variazioni congiunturali di prezzo dei quotidiani e dei periodici sono legate ad una diversa distribuzione degli allegati.

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