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Ponte, la visita di Ciucci (AD Stretto Messina), il movimento “No Ponte” rilancia la protesta

𝗥𝗶𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝗽𝗶ú 𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮 𝗹𝗮 𝗱𝘂𝗲 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 “𝗟𝗔 𝗖𝗜𝗧𝗧A’ 𝗖𝗔𝗡𝗧𝗜𝗘𝗥𝗘” 𝗶𝗹 𝟮𝟯 𝗲 𝟮𝟰 M𝗮𝗿𝘇𝗼 𝗮 𝗙𝗼𝗿𝘁𝗲 𝗦𝗮𝗻 𝗝𝗮𝗰𝗵𝗶𝗱𝗱𝘂

«𝘉𝘪𝘴𝘰𝘨𝘯𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘦 𝘥𝘢𝘭𝘭’𝘢𝘭𝘵𝘳𝘢 𝘴𝘪 𝘧𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢 𝘳𝘪𝘴𝘰𝘭𝘶𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘤𝘪ó 𝘤𝘩𝘦 è 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘪𝘵á 𝘥𝘪 𝘤𝘪𝘢𝘴𝘤𝘶𝘯𝘰 𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘳𝘪𝘴𝘶𝘭𝘵𝘢 𝘥𝘢 𝘶𝘯’𝘦𝘴𝘢𝘵𝘵𝘢 𝘷𝘢𝘭𝘶𝘵𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘵á.
𝘗𝘰𝘪𝘤𝘩é 𝘷𝘰𝘪 𝘴𝘢𝘱𝘦𝘵𝘦 𝘵𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘣𝘦𝘯𝘦 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘯𝘰𝘪 𝘤𝘩𝘦, 𝘯𝘦𝘪 𝘳𝘢𝘨𝘪𝘰𝘯𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘶𝘮𝘢𝘯𝘪, 𝘴𝘪 𝘵𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘭𝘢 𝘯𝘦𝘤𝘦𝘴𝘴𝘪𝘵á 𝘪𝘯𝘤𝘰𝘮𝘣𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘱𝘢𝘳𝘪 𝘧𝘰𝘳𝘻𝘦 𝘴𝘶 𝘢𝘮𝘣𝘰 𝘭𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪; 𝘪𝘯 𝘤𝘢𝘴𝘰 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰, 𝘪 𝘱𝘪ù 𝘧𝘰𝘳𝘵𝘪 𝘦𝘴𝘦𝘳𝘤𝘪𝘵𝘢𝘯𝘰 𝘪𝘭 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘳𝘦 𝘦 𝘪 𝘱𝘪ù 𝘥𝘦𝘣𝘰𝘭𝘪 𝘷𝘪 𝘴𝘪 𝘢𝘥𝘢𝘵𝘵𝘢𝘯𝘰».
A scuola ci facevano tradurre questo passo di Tucidide. Si tratta di ciò che dissero gli ateniesi ai meli, poco prima di invaderli.
Questo era implicito nell’apertura al dialogo offerta ieri ai NOponte da Ciucci e dalla commissione comunale.
𝗜𝗡 𝗕𝗥𝗘𝗩𝗘: si è provato in tutti i modi a pacificare la contestazione all’amministratore della riesumata “società del ponte”, ma senza risultati; tant’è che, alla fine, la commissione è stata costretta a tenere segreto il nuovo orario e chiudere le porte al pubblico.
Nella mattinata di lunedì 18 marzo, Pietro Ciucci, prima di arrivare al comune, ha “eroicamente” declinato l’offerta di entrare dalla porta laterale, mandando a dire ai manifestanti che si sarebbe sottoposto alla protesta ma, in cambio, il suo intervento si sarebbe dovuto svolgere senza disturbi. Ben magro prezzo da pagare, per avere l’ennesima possibilità di imporre la propria voce in città.
E infatti la rabbia di chi è accorso a contestarlo non si è potuta contenere e, spenti i flash dei giornalisti, Ciucci si è dovuto alzare dallo scranno e ritirarsi nella stanza accanto, proponendo un ulteriore accordo a chi abita nel territorio che la sua società contribuirà a distruggere: vediamoci in privato – ha mandato a dire –, nella sala accanto, io e tre rappresentanti dei comitati, e discutiamo.
In tutto questo c’è da riconoscere, a onor del vero, che si è in tutti i modi cercato di pacificare l’aula: paventando lo sgombero coatto, mandando la polizia a dissuadere il pubblico dall’esprimersi e poi persino salendo dai manifestanti per cercare di fargli capire che 𝘥𝘢𝘪, 𝘩𝘢 𝘱𝘶𝘳𝘦 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘷𝘦𝘥𝘦𝘳𝘴𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘶𝘯 𝙘𝙤𝙣𝙛𝙧𝙤𝙣𝙩𝙤 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙖𝙧𝙞.
Ribadiamo ancora una volta quanto detto ieri mattina e non solo:
1. non può esistere 𝙘𝙤𝙣𝙛𝙧𝙤𝙣𝙩𝙤 tra chi se ne infischia della distruzione di un territorio pur di ingrassare ulteriormente il proprio conto in banca, e chi a questa distruzione resiste per salvaguardare la propria vita e quella di chi vivrà in questi luoghi in futuro;
2. non può esistere 𝗽𝗮𝗿𝗶𝘁á tra chi possiede un apparato politico, mediatico ed economico in grado di imporre la propria visione eliminando di fatto ogni contraddittorio e chi, per far valere la propria voce, possiede solo il proprio corpo e le proprie idee.
Quindi, a “confronto” saltato, la commissione è stata costretta a «procedere allo sgombero dell’aula e sospendere la seduta senza determinazione di tempo».
In realtà la seduta è stata, quasi segretamente, rimandata alle 14.00 quando, finalmente, il bistrattato Ciucci – dispiaciuto che «una piccola minoranza molto numeros… molto rumorosa» (sic!) abbia impedito alla commissione di ascoltare – ha potuto spargere la propaganda pro-ponte anche nel palazzo del comune: pienissima trasparenza, rapidità ed efficacia, particolari controlli, attente procedure di valutazione fatte sulle già attente procedure fatte in passato, monitoraggio ambientale, una copertura finanziaria sicura che impedirà che si lascino i lavori a metà… insomma, nel mondo un po’ distorto degli speculatori del cemento, tutto è pronto, rodato e perfetto.
E chi gli dà torto? Certamente non chi si è disposto a guardia di questa perfetta macchina dei soldi che è il ponte sullo Stretto: il discorso di Ciucci è stato trasmesso in diretta a reti unificate su tutti i canali di rtp, gazzetta del sud e tempostretto, che dalla prima mattina si erano già prodigati a sfornare ben DICIOTTO (18!) servizi per annunciare che – finalmente, anche qua – 𝘔𝘦𝘴𝘴𝘪𝘯𝘢 𝘪𝘯𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢 𝘪𝘭 𝘱𝘰𝘯𝘵𝘦.
Forse sarebbe stato più onesto dire che il ponte 𝘴𝘪 𝘴𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢 con Messina: a dispetto dell’apparato mediatico messo in moto dai soliti noti, la vera notizia della giornata è che i padroni del cemento non avranno la strada spianata, non arrivano in un territorio silente e pacificato come avrebbero sperato.
E a tal proposito, una cosa giusta, senza accorgersene, Ciucci in fondo l’ha detta: il ponte lo fa il territorio con la società, altrimenti IL PONTE NON SI FA….. QUALUNQUE SIA LA NORMA O LA LEGGE DA APPLICARE!
Tocca sputare la carota e schivare o spezzare il bastone.
Ieri non è andata affatto male… ma bisogna insistere.
𝗥𝗶𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝗽𝗶ú 𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮 𝗹𝗮 𝗱𝘂𝗲 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶 “𝗟𝗔 𝗖𝗜𝗧𝗧A’ 𝗖𝗔𝗡𝗧𝗜𝗘𝗥𝗘” 𝗶𝗹 𝟮𝟯 𝗲 𝟮𝟰 M𝗮𝗿𝘇𝗼 𝗮 𝗙𝗼𝗿𝘁𝗲 𝗦𝗮𝗻 𝗝𝗮𝗰𝗵𝗶𝗱𝗱𝘂
«𝘜𝘯 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰 𝘤𝘪 𝘵𝘰𝘤𝘤𝘩𝘦rá 𝘮𝘰𝘳𝘪𝘳𝘦: 𝘮𝘢 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘪 𝘯𝘰»
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