Nel comunicato stampa n. 936 pubblicato sul sito web del comune quanto segue: “ Anche a Messina, seconda dopo Venezia, al via la gestione intelligente del parcheggio. Oltre cinquemila sensori dislocati in città renderanno il parcheggio smart e faciliteranno la vita dei messinesi. Atm Spa ha aggiudicato i lavori di realizzazione del sistema di smart parking alla Ati Tmp Srl – Telereading Srl, che consentirà ai cittadini di sapere quali sono gli stalli liberi nel centro cittadino evitando così di girare a vuoto e congestionare il traffico urbano. Dopo la sperimentazione avviata a Venezia, Messina è la seconda città d’Italia a dotarsi di un sistema di “parcheggio intelligente”. Visto che la tecnologia di Smart Parking, basata su sensori che registrano la variazione del campo magnetico terrestre indotta dalla presenza della massa ferrosa del veicolo, è datata ( anno 2006 ). Visto che la tecnologia a sensori video risale al 2915. Visto che il progetto esecutivo per lo smart parking a Messina, andato alla società Telereading SRL, prevede la fornitura e l’installazione di un sistema composto da:
- sensori di campo annegati nell’asfalto e sensori video montati su palo
- pannelli indicatori
- gatewai e infrastruttura di rete
- piattaforma di gestione e controllo
- app cliente
Visto che i sistemi di Smart Parking a sensori sono funzionanti in numerose città italiane e siciliane ( proprio la Telereading SRL nel marzo 2022 ne costruiva uno a Ragusa ). Visto che un progetto Smart Parking esiste anche nella provincia messinese a Capo D’Orlando.
Quale è il fondamento tecnologico per affermare che siamo secondi solo a Venezia? Voglio precisare che la domanda non è polemica, ma vuole rappresentare una curiosità tecnologica nel capire se questa seconda posizione dello Smart Parking messinese nasconda qualche nuovo brevetto, che lo renda unico rispetto a altre realtà di parcheggio intelligente esistenti in Italia, non conosciuto dallo scrivente.
