Nel corso della nostra esistenza, ci interroghiamo, spesso, sulla reale accezione, sul significato più profondo di una parola. Talvolta, nella nostra ricerca etimologica, ci rendiamo conto che le parole di uso quotidiano sono le più complesse da definire, sono quelle che nascondono dentro di sè un universo da esplorare. La nostra ricerca si trasforma, dunque, in un’impresa ardua da cui non sempre usciamo vincitori. Una di queste parole “impossibili” è, senza dubbio, “coraggio”. Che cos’è il coraggio? Per comprendere pienamente il significato di questo termine dobbiamo tornare, ancora una volta, alle lingue classiche, alle origini, alle nostre radici culturali. Il filosofo greco Aristotele definiva il coraggio come “medietà, come giusto mezzo tra paura e ardimento”. I Romani dicevano “in medio stat Virtus”. È una virtù umana, morale e sociale che fortifica l’uomo di fronte ai pericoli, esortandolo a mettere da parte la paura per superare ogni ostacolo. Un’audacia che è servita e serve all’uomo di ogni tempo.
Alla scoperta del coraggio è stata dedicata ieri la Notte Nazionale del Liceo classico “Trimarchi” appartenente all’I.I. S “Caminiti- Trimarchi” di Santa Teresa di Riva. La tanto attesa Kermesse, nata da un’idea del prof. Rocco Schembra, docente di Latino e Greco presso il Liceo Classico “Gulli e Pennisi di Acireale, è giunta quest’anno alla sua IX edizione. Nonostante l’inesorabile scorrere del tempo, l’evento ideato per dimostrare la piena attualità e vitalità degli studi classici non smette mai di regalare grandi emozioni.
A complimentarsi con gli studenti è stata anche la Dirigente, dott.ssa Manuela Raneri che ha avuto l’occasione di constatare e apprezzare, ancora una volta, il loro impegno e l’eccezionale talento. Abilità dimostrate al pianoforte, al violino, o nel ballo dal Liceo Trimarchi Ballet Group che si è esibito sulle note di “Never give up on your dreams”. A questo proposito, non si può dimenticare anche l’eccezionale esibizione dell’ex alunna Marta Trimarchi e dei due ospiti, due professionisti di danza latino-americano, Manuel Fleres e Giorgia La Corte.
A toccare le corde più profonde del cuore è stata, inoltre, la performance teatrale, “Il coraggio di Polissena”. Straordinaria la capacità degli allievi di immedesimarsi nel dolore dei personaggi interpretati, accurate le scelte attuate per la messa in scena.
Intensi i tre momenti dedicati alla lettura dei testi classici: dal Reading iniziale curato dal prof. Francesco Messina, alla recital piece che ha visto protagonisti gli studenti fino ad arrivare alla lettura finale, comune a tutti i Licei classici aderenti all’iniziativa, delle “Argonautiche” di Apollonio Rodio.
Al numeroso pubblico che ha preso parte alla Notte Nazionale del Liceo Trimarchi sono stati mostrati anche i volti che il coraggio ha assunto nel mondo dell’arte con degli eccezionali “Tableaux vivants”. Dal “Quarto stato” emblema del coraggio di rivendicare i propri diritti al “Giuramento degli Orazi” passando per “Giuditta uccide Oloferne” di Artemisia Gentileschi. Protagonisti indiscussi, anche in questo caso, gli studenti del Liceo.
I momenti descritti sono stati parte integrante di una serata che ha stupito ed emozionato. Una serata che ha portato a riconsiderare, attraverso un viaggio storico-mitologico, il vero significato della parola coraggio. Una virtù che oggi più che mai è opportuno riscoprire per andare oltre i preconcetti, i luoghi comuni, per difendere ciò in cui si crede, per ritrovare il coraggio di essere se stessi. E, come la IX edizione del Liceo Trimarchi ci ha dimostrato non possiamo comprendere tutto ciò senza tornare alle nostre radici, al “Macte animo” virgiliano, senza ricordare gli audentes che il mito e la storia ci hanno consegnato. Ancora una volta torniamo alle origini per imprimere un nuovo corso al nostro presente.
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