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Messina si mobilita per l’ICE: basta trattamenti disumani alle frontiere d’Europa!

Campagna di raccolta firme che sarà presentata al Parlamento Europeo per la formulazione di un atto legislativo.

Venerdì 14 luglio 2023 dalle 16,00 alle 20,00 a Piazza Cairoli, la Tenda della Pace e della Nonviolenza darà il via alla sensibilizzazione e alla raccolta firme per l’ICE, l’Iniziativa dei Cittadini Europei, contro ogni forma di violenza alle frontiere.

Questa Iniziativa dei Cittadini Europei, denominata “Art.4 Stop tortura e trattamenti disumani alle frontiere d’Europa”, è giunta alla fase di lancio! Dal 10 luglio, in ben 25 città italiane e europee, i promotori e tutta la società civile che in questi mesi si è riunita intorno all’associazione Stop Border Violence, inizieranno la raccolta delle firme per sostenere l’iniziativa davanti alla Commissione Europea. Ci sarà un anno di tempo per raccogliere un milione di firme in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, con l’obbligo di raggiungere una quota minima in almeno sette paesi.

L’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) è uno strumento di democrazia partecipativa che permette di indirizzare il parlamento europeo verso un atto legislativo.

Contro la grancassa mediatica che alimenta narrazioni razziste e xenofobe c’è una popolazione silente che lavora quotidianamente affinché vengano rispettati i più elementari principi umanitari che sono alla base delle carte costituzionali dei paesi democratici. Ed è proprio la voce di questa popolazione silente che intendiamo far arrivare alle istituzioni europee con questa iniziativa.

Con questa ICE si chiede alle Istituzioni Europee di adottare strumenti normativi adeguati affinché sia applicato in via effettiva quanto sancito nell’art. 4 della Carta dei Diritti Fondamentali della UE, che recita testualmente “Nessuno può essere sottoposto a tortura, né a pene o a trattamenti inumani o degradanti”. Chiediamo dunque che sia bandito l’uso di ogni forma di violenza nella gestione dei flussi migratori e nel controllo delle frontiere UE, nonché all’interno dei paesi terzi (ad esempio Libia e Turchia) con i quali le Istituzioni Europee o gli Stati membri hanno stretto accordi, prevedendo sanzioni in caso di inottemperanza agli obblighi stabiliti.

Questa ICE rappresenta una preziosa opportunità per riportare la politica migratoria dell’Unione Europea in un quadro di legalità.

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