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Lavoro, l’ipotesi di caporalato tra Barcellona e Terme Vigliatore. Note di UGL e UIL

Una piaga sociale ed economica che continua a minare la dignità dei lavoratori

A seguire la nota di Cosimo Giannetto, Responsabile e Segretario provinciale UGL Agroalimentare:

La provincia di Messina, e in particolare l’area tra Barcellona Pozzo di Gotto e i vivai di Terme
Vigliatore, non è mai stata immune al fenomeno vergognoso dello sfruttamento del lavoro e del
caporalato. Una piaga sociale ed economica che continua a minare la dignità dei lavoratori, spesso
migranti, costretti a condizioni inaccettabili, paghe da fame e orari estenuanti.
E oggi il tema assurge nuovamente agli onori della cronaca, con una ipotesi di reato che
coinvolgerebbe un sistema articolato di soggetti pronti a tutto pur di far valere le loro assurde
volontà da padroni.
Un sistema organizzato
I lavoratori, essenziali per il settore agricolo, vengono talvolta trattati come schiavi, vittime di un
sistema illecito che si nutre della loro vulnerabilità.
È fondamentale denunciare non solo gli imprenditori senza scrupoli, ma anche coloro che, pur
rivestendo ruoli di supporto ai lavoratori, si rendono complici di questo meccanismo: parliamo del
ruolo di alcuni concittadini, che fanno da intermediari e, purtroppo, di figure all'interno di alcune
strutture sindacali e di patronato che, tradendo la loro missione, si prestano a tale sfruttamento. Se
le indagini dovessero confermare il ruolo centrale di questi soggetti, si potrebbero pienamente
definirli parte in causa del complesso criminale.
La posizione e l’Impegno di UGL
Noi dell’UGL abbiamo sempre avuto una posizione di ferma e di intransigente condanna contro il
caporalato e ogni forma di sfruttamento lavorativo.
La lotta a questo fenomeno è una priorità assoluta per la nostra organizzazione. Non manchiamo
mai di partecipare agli incontri pubblici con i nostri rappresentanti – non ultimo il Tavolo Tecnico
Regionale contro il Caporalato e lo Sfruttamento del Lavoro in Sicilia – e teniamo sempre ad
ascoltare le testimonianze dirette dei lavoratori impiegati nel delicatissimo settore dell’agricoltura.
Non abbasseremo la guardia. L'UGL è al fianco dei lavoratori onesti, italiani e stranieri, per garantire
loro il rispetto dei contratti, della dignità e della sicurezza sul luogo di lavoro, denunciando senza
timore chiunque si macchi di tali crimini.

Nota di Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina:

“Esprimiamo profonda soddisfazione ed un fortissimo plauso alla Procura della Repubblica
di Barcellona P.G. guidata dal dott. Giuseppe Verzera e ai Carabinieri della Stazione di
Terme Vigliatore e della Compagnia di Barcellona per la brillante operazione investigativa
che ha fatto emergere e scoperchiato una vergognosa attività criminale basata sul
caporalato, sul lavoro nero e sullo sfruttamento di lavoratori stranieri in quattro aziende
florovivaistiche di quel territorio. L’inchiesta della Magistratura che ha portato
all’esecuzione di quattro arresti, conferma la bontà delle nostre reiterate denunce
pubbliche sul tema del lavoro nero e dello sfruttamento dei lavoratori, sia italiani che
stranieri, che vengono letteralmente schiavizzati: comportamenti ignobili che infrangono
violentemente il codice penale. Pertanto, quando scioriniamo i paurosi numeri riguardanti il
lavoro nero ed irregolare presente nella nostra provincia nessuno si deve scandalizzare o
può derubricare queste indecenti pratiche che, nei fatti, rappresentano uno sfregio
permanente nei confronti della democrazia, della dignità del lavoro e delle persone. Si
tratta, infatti, di una piaga drammatica che colpisce molti settori, a partire dall’agricoltura, e
che non può essere più tollerata in quanto necessita di una continua azione di
repressione. Pertanto, nel rinnovare i ringraziamenti alla Procura e ai Cc auspichiamo che
questa operazione investigativa possa rappresentare il grimaldello per un cambiamento
“culturale” finalizzato ad applicare le regole del lavoro legale e a garantire i diritti a tutti i
lavoratori” 

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