Riflessioni a voce alta ( in attesa che torni l’acqua ) del Prof Aldo Ficara:
Il problema delle rete idrica messinese sta nel fatto che l’acqua, tra la sorgente e il rubinetto, subisce una percentuale di perdite totali pari a oltre il 50%, di cui la metà si disperde, e altrettanta viene sfruttata dalla cattiva e illegale pratica degli allacci abusivi. Per ovviare tali inconvenienti, l’Amam, partecipata che per conto del comune di Messina si occupa di acquedotto, sta utilizzando fondi Pnrr per risistemare le parti più ammalorate in provincia, e per razionalizzare la rete di distribuzione che dai serbatoi cittadini arriva ai rubinetti. Ad oggi il risultato è la città metropolitana di Messina senza acqua nei rubinetti. Uno spiacevole risultato soprattutto se coincidente con un caldo torrido di origine africana. Si ricorda che nell’aprile 2023 la Gazzetta del Sud a proposito delle mega bollette scriveva: “L’Unione Nazionale Consumatori, comunica di avere diffidato formalmente l’Amam ad annullare tutte le richieste di pagamento dei recuperi 2020, 2021 e 2022 della Voce UI2 contenute nelle fatture con scadenza a fine Aprile. La somma richiesta per l’anno 2020 non è dovuta in quanto prescritta, così come disposto chiaramente dalla Legge 205/2017. Si sono espressi poi forti dubbi sul metodo di calcolo della detta voce per gli anni 2021 e 2022, atteso che da un sommario calcolo il detto incremento non poteva essere pari ad € 0,058597 mc, ossia 6 volte la quota originaria di € 0,009, ma al più di soli € 0,003.”. Insomma qualche lustro fa c’era più acqua e i costi erano relativamente contenuti, oggi esattamente il contrario, tariffe alte in cambio di rubinetti asciutti.
