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Geotermia offshore attorno all’arcipelago delle Eolie

La geotermia è, tra le rinnovabili, la fonte più efficiente ed affidabile

La geotermia è, tra le rinnovabili, la fonte più efficiente ed affidabile, sia per le elevate temperature sia perché è attiva in modo costante h24. Però l’Italia, pur essendo stata tra i primi Paesi al mondo a sfruttare la geotermia, oggi la utilizza per coprire meno del 3% del proprio fabbisogno di energia. Tant’è che il programma “RePoweEU” finanziato dall’Unione europea ha fra i suoi obiettivi quello di triplicare l’utilizzo di questa fonte entro il 2030. Obiettivo che sarebbe facilmente raggiungibile realizzando impianti di geotermia offshore attorno all’arcipelago delle Eolie, dove da anni gli esperti studiano il “Marsili”, il più grande vulcano sottomarino d’Europa che, secondo alcuni calcoli, potrebbe generare la produzione di circa 4 TWh di energia l’anno. L’intera area sottomarina attorno alle Eolie e quella del Tirreno meridionale, estese circa 3mila kmq complessivi, presentano una molteplicità di fonti vulcaniche. Per una potenzialità teorica geotermica di 30 MWe per kmq. Quindi, in linea attualmente del tutto teorica, sfruttando con le moderne tecnologie tutte le fonti presenti su questi fondali, si potrebbe arrivare ad una produzione annua pari a 630 TWh l’anno, in grado di soddisfare il fabbisogno di 156 milioni di famiglie, cioè quasi il totale di quelle europee, che sono circa 200 milioni. Sfruttare l’intera superficie sottomarina del Tirreno meridionale appare certamente impossibile. Pesano la generalità della stima, le grandi complicazioni tecniche e tecnologiche e le importanti implicazioni ambientali. Tuttavia, sarebbe utile quanto meno cominciarne lo sfruttamento, ai fini del raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda al 2030.  Isole Eolie dotate di energia 100% green entro il 2030: un obiettivo possibile grazie al rapido avanzamento dell’Agenda per la transizione energetica delle isole minori europee”, promossa dal Segretariato europeo “Clean Energy for EU Islands” istituito nel 2018 da Commissione e Parlamento europei. Già dal 2019 Salina è una delle sei isole europee designate “EU Pilot Island”, e, dal 2023, assieme alle sei isole del Comune di Lipari, tutte le Eolie sono entrate a fare parte delle “100% Renewable Energy Islands for 2030”: si tratta di 30 isole ed arcipelaghi europei selezionati dal Segretariato e impegnati, con l’assistenza tecnica del Politecnico di Torino, a redigere l’“Agenda per la transizione energetica”, con l’innovativo e ambizioso obiettivo di raggiungere il 100% di energia rinnovabile entro il 2030.

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