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Ex Gicap, la “storia infinita” ascoltata in Prefettura: serve la cassa integrazione straordinaria. A rischio 190 famiglie

Dopo il presidio di stamane promosso da Filcams Cgil Messina, Fisascat Cisl e UILTuCS. Il 31 dicembre potrebbe scattare il licenziamento collettivo, se non dovesse arrivare la continuità

MESSINA (4 dic) – La ex Gicap non ha la forza per garantire continuità occupazionale a lavoratrici e lavoratori e il prossimo 31 dicembre si rischia un numeroso licenziamento collettivo, perché secondo il Tribunale di Messina non ci sono alternative: è indispensabile adoperare lo strumento della cassa integrativa straordinaria. È la richiesta fatta stamane in Prefettura dopo il presidio di protesta promosso da Cgil Filcams, Fisascat e UILTuCS alla Passeggiata a mare, che ha portato ad un veloce ma proficuo incontro con alcuni rappresentanti del Palazzo di Governo, i quali dopo avere ascoltato con attenzione la “storia infinita”, iniziata addirittura nel 2019 e illustrata scrupolosamente dai sindacati, hanno garantito di attivarsi per sollecitare sia la Regione che il Ministero del Lavoro ad avviare tale procedura con l’obiettivo di tutelare il lavoro e il futuro di decine di famiglie.  Sono ben 16 i punti vendita ex Gicap rimasti ancora invenduti per un totale di circa 150 lavoratori su Messina e complessivamente 190 famiglie coinvolte.
“Siamo molto soddisfatti del colloquio avuto stamane – commentano i segretari Giuseppe Ragno (Filcams Cgil Messina), Maria Manna (Fisascat Cisl) e Francesco Rubino (UILTuCS) – è stata una manifestazione molto partecipata e abbiamo raggiunto il nostro scopo. La Prefettura si è dimostrata molto sensibile al tema. Speriamo che ora il prossimo passo sia l’ok del Ministero alla cassa integrazione straordinaria, unico mezzo che può evitare, almeno temporaneamente, il licenziamento dei nostri iscritti che da anni portano avanti insieme con noi una dura e complessa battaglia per vedere protetti i loro diritti e allontanare immani disagi, purtroppo sempre dietro l’angolo”.
Nelle foto: alcuni momenti della protesta fronte Prefettura di Messina. 
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