Messina, 2 Ottobre 2025 – La Federazione Provinciale di Europa Verde di Messina esprime la più viva preoccupazione per l’annunciata chiusura dello stabilimento Cargill di Giammoro, a Pace del Mela, un attacco all’economia e al territorio che mette a rischio 49 posti di lavoro diretti e l’intero indotto.
La multinazionale americana, leader mondiale nel commercio di materie prime agricole, dopo aver acquisito l’impianto nel 2015 e aver promesso investimenti e sviluppo, oggi intende dismetterlo, giustificando la decisione con i costi energetici e le difficoltà di mercato. Tali motivazioni appaiono in netta contraddizione con i dati di mercato, che segnalano una crescita della domanda di pectina, ingrediente naturale prodotto proprio nel sito siciliano, trainata dalle tendenze alimentari verso prodotti vegetali, a ridotto contenuto di zucchero e con etichette “pulite”. E’ inaccettabile che la Cargill, che a livello globale si vanta di essere un’azienda attenta alla salvaguardia dell’ambiente e delle comunità locali, scelga invece di dismettere lo stabilimento di Milazzo abbandonando almeno cinquanta famiglie. Questa decisione smentisce platealmente la sua narrativa di responsabilità sociale.
“Appare evidente che la chiusura in Sicilia sia frutto di una scelta industriale che privilegia gli stabilimenti in Francia e Germania, territori forse più agevolati da politiche energetiche e industriali competitive, a discapito del nostro Sud”, dichiarano i portavoce di Europa Verde Messina, Andrea Carbone e Katia Gussio. “Non possiamo accettare che il nostro territorio venga penalizzato ancora una volta e che promesse di investimento si trasformino in delocalizzazione. Chiediamo trasparenza alla multinazionale e un forte interessamento del Governo italiano”.
La scelta della Cargill, infatti, sembra rientrare in una strategia globale di riorganizzazione, che ha visto l’azienda investire 150 milioni di dollari in un nuovo impianto per la pectina in Brasile, mentre lascia al suo destino lo storico sito di Giammoro, creando un danno occupazionale ed economico per la comunità messinese.
Europa Verde Messina si unisce alle voci dei sindacati, dei rappresentanti istituzionali locali e regionali nel chiedere con urgenza:
* L’attivazione immediata di un tavolo di crisi istituzionale presso il Ministero delle Imprese e del
Made in Italy, con la partecipazione della Regione Siciliana, dei Comuni coinvolti, delle
rappresentanze sindacali e dei vertici Cargill.
* La massima trasparenza da parte di Cargill sulle reali motivazioni della scelta e sui suoi piani
industriali globali.
* La valutazione di ogni strada utile per garantire la continuità produttiva, compresa la ricerca di
un acquirente serio e la possibilità di avviare percorsi di riconversione industriale che guardino alla
sostenibilità ambientale.
“Questa vertenza non riguarda solo 50 posti di lavoro, ma la dignità di un intero territorio e la sua
vocazione produttiva”, conclude il portavoce Andrea Carbone. “Difendere questo stabilimento,
difronte all’inerzia della Regione Sicilia che ancora non ha dato seguito concreto al decreto
dell’Assessore Regionale al Territorio ed Ambiente n. 50/GAB del 4 settembre 2002 e del quale ne
chiediamo l’attuazione, significa opporsi alla desertificazione occupazionale della Sicilia e lottare
per un futuro in cui il lavoro e la sostenibilità ambientale siano al centro delle scelte economiche. Il
Governo nazionale non può rimanere a guardare”
Nella foto:i Portavoce provinciali Andrea Carbone e Katia Gussio
