Prima la trasformazione in Covid Hospital, uno dei pochi casi in Italia di struttura Covid Hospital da 40-50 posti letto senza terapie intensive, poi la parziale e monca riapertura nel 2021 con un pronto soccorso dedicato ai soli pazienti Covid che ha portato sia i reparti Covid, per via dei pochi contagi, sia i classici ad essere pressoché inutilizzati.
Infine, con la prossima riapertura l’intera comunità subirà un ulteriore beffa perché mentre da un lato si annuncia la “normalizzazione” del Cutroni Zodda dall’altro vedremo che un pronto soccorso sopravvivrà molto rischiosamente solo grazie ad una disposizione molto “borderline” in quanto per sopperire alla cronica carenza di anestesisti e cardiologi “l’attività di consulenza cardiologica e anestesiologica” dovrebbe essere garantita “anche per via telematica dal P.O. di Milazzo”.
Come farà ad esempio un cittadino in arresto cardiaco che accede al PS di Barcellona ad essere aiutato “telematicamente” da un cardiologo di Milazzo? E’ così che si intende assicurare e assistere i pazienti che cercheranno cure al presidio di Barcellona Pozzo di Gotto?” conclude Villarosa.