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Aldo Ficara sulla mobilità sostenibile messinese: oltre all’impatto zero, è necessaria anche l’inclusione e la considerazione sociale

I fondi Fesr 2014-2020 hanno sostenuto e cofinanziato soprattutto infrastrutture e azioni riguardanti il trasporto ferroviario, urbano metropolitano, autostradale e portuale

I lavori per il montaggio di tribune e “pista” per fare disputare la gara di triathlon con auto elettrica, bici e monopattino, che vedrà il sindaco Federico Basile sfidare, tra gli altri, la sindaca di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, l’inviato di Striscia La Notizia, Jimmy Ghione, l’attrice di Mare Fuori, Giovanna Sannino, stanno mettendo in ginocchio la mobilità cittadina. Infatti, le auto sono rimaste imbottigliate e si sono create lunghissime file che hanno esasperato gli automobilisti, i motociclisti e anche i pedoni. E sui social è stata corsa allo “sfogo”. Un caos che cozza con l’evento stesso, che punta a incentivare alla mobilità sostenibile. A tal riguardo il Prof Aldo Domenico Ficara in un suo intervento nei social sulla mobilità sostenibile ha sottolineato: Nel periodo 2014-2020, ogni Stato membro della Comunità Europea era tenuto a utilizzare almeno il cinque per cento della sua dotazione Fesr a favore dello sviluppo urbano sostenibile. E in questo nuovo settennato, 2021-2027, la percentuale è stata aumentata all’otto per cento. I fondi Fesr 2014-2020 hanno sostenuto e cofinanziato soprattutto infrastrutture e azioni riguardanti il trasporto ferroviario, urbano metropolitano, autostradale e portuale. Inoltre Ficara ha aggiunto: Dissociare la crescita economica e il benessere dei cittadini dal consumo di risorse e fare in modo che questo avvenga senza che nessuno rimanga indietro, ovvero, oltre all’impatto zero, anche l’inclusione sociale. Una sfida per cui serviranno azioni di riconversione e di cambio di modelli, politiche e abitudini che per decenni hanno segnato le nostre vite. Di questi modelli, di queste politiche e di queste abitudini, la mobilità è il cuore. Parlare di inclusione sociale vuol dire condividere con tutta la popolazione messinese le dinamiche di una mobilità sostenibile e non creare disagi per costringere le persone ad abbandonare le auto a combustione interna. Questa non è politica, è solo imporre a Messina  idee o ideologie non sue.

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