A seguire le riflessioni della Dott.ssa Lo Cascio Claudia neuro-pedagogista:Â
L’Ombra dell’Isolamento: L’Emergenza Silenziosa dei Minori tra Disconnessione Emotiva e Iper connessione Digitale a Messina
Cause e Possibili Soluzioni
L’analisi del tessuto sociale minorile di Messina, rivela un quadro allarmante che va oltre la mera cronaca di spaccio o dispersione scolastica.
Ci troviamo di fronte a una vera e propria emergenza pedagogica e neuro evolutiva: l’isolamento acuto, la vulnerabilità individuale e la precoce caduta nelle dipendenze, sia chimiche, (droga, alcol) che comportamentali (smartphone, social network) dei nostri adolescenti
Ma a cosa dovremmo fare capo?
Beh! Io credo che esiste un “Velo invisibile” che è quello dell’iper connessione, che a sua volta è promotrice di distorsioni dello “Sviluppo e Bisogni Inascoltati”.
L’adolescenza rappresenta una fase cruciale di costruzione dell’identità , che richiede il confronto reale, la sperimentazione di sé nel gruppo e la presenza di figure genitoriali e istituzionali come “ancore emotive” e “specchi di validazione”.
Lo smartphone talvolta, da strumento funzionale e organizzativo, finisce per trasformarsi in protesi emotiva e unica finestra sul mondo; la dinamica di gratificazione immediata (like, feedback, gioco) innesca un circolo vizioso che bypassa la fatica della relazione reale e dell’impegno scolastico.
Dal punto di vista neuro-pedagogico, l’eccessiva esposizione digitale, specie notturna, compromette lo sviluppo delle funzioni esecutive (attenzione, pianificazione, autoregolazione) e altera i ritmi circadiani, peggiorando l’ansia e l’aggressività .
La disconnessione dalla realtà , come nel caso del ritrovamento dell’hashish, è spesso una forma di dissociazione protettiva di fronte a un disagio familiare e sociale percepito come insormontabile.
Altro grande problema da non sottovalutare riguarda la “Dispersione Scolastica” non vista come un abbandono, ma bensì come un “Grido di Sospensione”.
L’abbandono scolastico precoce non è solo un dato statistico, ma il risultato di una “disregolazione emotiva e motivazionale”; la scuola, che dovrebbe essere il principale luogo di resilienza e empowerment, diventa un ambiente ostile e/o![]()
insignificante; comportamenti aggressivi, irregolarità nelle frequenze o la “disconnessione totale” segnalata dai dirigenti, sono manifestazioni di un fallimento nel processo di attaccamento al sapere e di senso di appartenenza.
Le soluzioni :
la rete da Intrecciare dovrebbe viaggiare dalla Logica dell’Emergenza alla Prevenzione Proattiva.
L’intervento, per essere efficace, deve superare la logica assistenziale e di mera “emergenza giudiziaria”, che attualmente sta mettendo in crisi il Tribunale per i Minorenni di Messina per carenza di risorse; la risposta deve essere di natura ecologica e sistemica, coinvolgendo tutti gli attori che compongono la “comunità educante”.
Da esperta del settore, non posso che auspicare un potenziamento della Neuro-Psico-Pedagogia sul territorio stesso,
Il protocollo interistituzionale in Prefettura è un passo fondamentale; deve tradursi in una “Carta dei Diritti alla Salute Mentale per Adolescenti” non solo come documento, ma come rete operativa di accesso facilitato. L’apertura del Centro Dermoceltico per le dipendenze, con l’obiettivo del ricovero residenziale e del trattamento intensivo (come spiegato dal Dott. Rao in altro Articolo), è cruciale per la gestione delle crisi.
Dal punto di vista pedagogico, questa struttura deve integrare percorsi di riprogettazione identitaria e recupero delle competenze sociali attraverso laboratori esperienziali e non solo terapeutici
Scuole come “Laboratori di Competenze Emotive”:
È indispensabile trasformare la scuola in un luogo di prevenzione primaria; ciò significa:
– Formazione degli insegnanti sulle dinamiche delle nuove dipendenze e sui segnali di disagio precoce.
– Implementazione di curricoli di Life Skills che educhino alla gestione delle emozioni, al pensiero critico sui media e alla digital citizenship.
– Sportelli di ascolto potenziati con figure professionali specializzate (Pedagogisti, Psicologi, Sociologi ecc..) in grado di intercettare il disagio prima che diventi dispersione o reato
Il Recupero del Ruolo Genitoriale e Comunitario:
Non si può agire sul minore senza agire sul contesto familiare.
Laddove la Giustizia Minorile arriva alla decadenza della responsabilità , è perché la funzione di contenimento è collassata; servono percorsi di Parent Training intensivi, focalizzati sul ripristino di una comunicazione efficace e sulla capacità di porre limiti (disciplina positiva): Le parrocchie, i centri di aggregazione giovanile e l’associazionismo devono diventare le palestre dove l’adolescente può sperimentare una socialità non mediata e costruire un senso di autoefficacia attraverso attività costruttive
Solo una progettualità a lungo termine, integrata e fondata sulla comprensione profonda delle esigenze evolutive dell’adolescente, potrà ricucire queste ferite sociali e restituire a questi ragazzi un futuro meno isolato e più orientato alla realizzazione di sé.
