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Socialdemocrazia SD: nella sanità, dodici miliardi di sprechi. Legge popolare per eleggere i manager.

Un workshop di tre giorni a Giardini Naxos, all’hotel Arathena Rock, ha visto la partecipazione di imprenditori ed esperti

 

Un workshop di tre giorni a Giardini Naxos, all’hotel Arathena Rock, ha visto la partecipazione di imprenditori ed esperti, che hanno incontrato quadri e dirigenti di Socialdemocrazia Sd della Sicilia, e ha prodotto una proposta per cambiare il destino della sanità pubblica.
“La corruzione in Italia costa 237 miliardi di Euro. La sanità italiana pesa invece per 128 miliardi. In sostanza, lo Stato italiano investe nella salute la metà di quello che spreca attraverso la corruzione – ha spiegato il segretario nazionale Umberto Costi.
“Secondo questa correlazione, lo Stato oggi fallisce ogni giorno la sua missione. Il welfare costituzionale, non è perseguito. Gli sprechi hanno lasciato che si confondesse un malinteso senso del mercato e la salute. Ma nella sanità non si possono fare esercizi di ragioneria e basta. Tagliare i fondi e lasciare intatto un sistema che coniuga sprechi, assenza di servizi e stipendi fuori controllo per i manager è una violazione del patto sociale.”
Socialdemocrazia Sd propone di far eleggere i manager da assistiti e operatori sanitari. “Se vogliamo garantire servizi e salute, dobbiamo stroncare il malaffare e gli sprechi, oltre a rasserenare i rapporti tra management e personale, oggi molto deteriorati.ha rincarato Dino Madaudo, presidente del partito.
Socialdemocrazia lancia una proposta di legge popolare.
“La pseudo aziendalizzazione degli enti pubblici è una farsa – spiega il segretario regionale Antonio Matasso. La sanità pubblica è amministrazione. Fingere che gli ospedali siano imprese è sbagliato, porta a tagli costanti ai servizi, aumenta i costi. Un trend inaccettabile.”
Umberto Costi spiega: “L’obiettivo realizzabile già in questa legislatura è di non far nominare più i manager dai potentati politici. Spesso, per ingraziarsi i politici che li hanno nominati, i manager tutelano le cliniche convenzionate. Quei fondi lasciano la sanità pubblica e finiscono in cliniche gestite come gli ospedali, ma con minori infrastrutture e dotazioni.”
Costi ricorda che bisogna anche garantire condizioni di lavoro umane. “Negli ospedali i giovani specializzandi lavorano fino a quattordici ore al giorno. È assurdo. Hanno bisogno di tutela.”
“Abbiamo applicato i criteri definiti dalla Rand. Gli sprechi e la corruzione nella sola sanità pesano per dodici miliardi di euro. La stessa cifra tagliata dal bilancio sanitario, al lordo dell’inflazione, negli ultimi quattro anni. Quela somma va recuperata per fare investimenti ragionati e riportare negli ospedali e centri di eccellenza i migliori medici e i migliori manager. La sanità pubblica e la salute dei cittadini devono tornare ad essere difesi. Che la metà degli italiani non si curino per problemi economici è inaccettabile.”
Sd invita cittadini e operatori a prendere contatto con socialdemocraziasd@gmail.com per sostenere la loro campagna.”

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