La procedura del Ponte sullo Stretto sembrava aver subito uno stop grazie alla Corte dei Conti, il primo organo terzo che interviene in un procedimento che ha visto in questi anni inaccettabili forzature e a nostro avviso numerose illegittimità.
Un importante risultato nella lotta contro il ponte sullo Stretto ma non basta ovviamente, bisogna bloccare definitivamente il progetto del Ponte, infatti il Ministro ai Trasporti e alla Infrastrutture, Matteo Salvini, non si ferma, e pur attendendo la sentenza, fa percepire che in barba alla decisione della Corte dei Conti, il progetto andrà avanti. L’inizio dei cantieri, infatti, è solo rimandato da novembre a febbraio- sostiene il Ministro.
Pur avendo collezionato un altro punto a loro favore, il mancato visto della Corte dei Conti alla delibera del Cipess, il “Comitato Corteo 29 novembre”, di cui fanno parte: comitati No ponte, associazioni, forze politiche e sindacali, non ferma la sua battaglia e nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella sala Caponnetto (ex Sala Ovale) a Palazzo Zanca a Messina, ha illustrato le ragioni del corteo nazionale che si terrà a Messina sabato 29 novembre, con partenza da Piazza Castonovo alle ore 14 e conclusione a Piazza Duomo  per provare a dare l’ultima spallata al progetto Ponte, un mostro di cemento e acciaio che minaccia da troppi anni i nostri territori.
Noi non siamo quelli del No, spiega Mariella Valbruzzi, del Comitato Noponte Capo Peloro, dando inizio alla conferenza stampa, ma siamo quelli del Si ad uno sviluppo sostenibile e lo abbiamo dimostrato e lo dimostreremo col sempre maggiore impegno per l’organizzazione del prossimo corteo, che già ha un consistente numero di adesioni da tutta l’Italia.
Rossella Bulsei del comitato Titengostretto di Villa San Giovanni, ha illustrato il manifesto del corteo, ponendo l’accento sul contrasto pacifico e non violento che ha da sempre contraddistinto il No al Ponte, che viene presentato come la soluzione dei problemi principalmente di Sicilia e Calabria, occultando che i veri problemi delle nostre terre sono ben altri.
Prosegue Guido Signorino, in rappresentanza di Invece del Ponte, tanti sono i punti per cui quest’opera non può essere fatta ed è stata bocciata dalla Corte dei Conti, fra questi: il primo punto è che non poteva essere approvato come progetto definitivo, perché il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non poteva essere saltato, sono stati cambiati i sensi di marcia e ciò comporta uno spostamento dei mezzi pesanti e questo comporta un ricalcolo del peso e, quindi, una rimodulazione del progetto. Peraltro i costi del ponte sono aumentati del 50% e continuano ad aumentare.
Noi chiediamo al governo che si fermi, continua il segretario della CGIL Pietro Patti, e che i fondi vengano dati al CAS e che sia sciolta la società Stretto di Messina che ormai è diventato uno stipendificio. Col Ponte si creeranno 2.200 posti, peccato che se ne perderebbero oltre 4.000 a tempo indeterminato, delle ferrovie, dei servizi di pulizia e altro. Per cui, ormai, direi che è stucchevole parlare di nuovi posti di lavoro, relativamente a questa opera. La CGIL, anche a livello nazionale, si batterà contro questa opera.
Alessandra Minniti, di Europa Verde sottolinea, che un’eventuale avanzamento del progetto, nonostante il parere negativo di una terza parte potrebbe essere passibile di denuncia alla Corte di Giustizia Europea. A noi ci hanno accusati per le nostre battaglie e abbiamo subito anche provvedimenti giudiziari, ma noi ci dichiareremo sempre contro l’opera del Ponte.
Non so se vi siete accorti, continua Anna Giordano del WWF, ma in Città vi sono tante varietà di uccelli e tutte loro non cambierebbero la loro rotta sullo Stretto per il ponte, solo andrebbero a sbatterci contro.
Armando Hyerace, segretario provinciale PD, si chiede: in questo momento si sta svolgendo un Consiglio dei Ministri straordinario, ma perché invece non si dimettono tutti o almeno Salvini? Concordo con chi dice che si dovrebbe chiudere la società “Stretto di Messina”, e credo che sia doveroso che ci restituiscano i soldi spesi, che già avrebbero permesso di aumentare le navi per il trasporto sullo Stretto e finire i lavori di rinnovo delle Stazioni di Villa e di Messina.
Cristina Cannistrà , sottolinea, in rappresentanza del M5S, che aver messo a bando posti di lavoro per la realizzazione di un progetto che ancora non è stato approvato, non è una cosa seria è solo propaganda e nelle varie sedi istituzionali, il deputato Antonio De Luca e la senatrice Barbara Floridia, si sono battuti contro il Ponte.
Beniamino Ginatempo, dell’Anpi, ha sottolineato come il ponte sia una palese violazione dell’art. 9 della Costituzione che tutela il paesaggio e l’ambiente.
Caterina La Rocca, in rappresentanza della Rete degli Studenti Medi e dell’UDU, chiede al Governo risposte serie alle reali esigenze del Paese e il rispetto del Diritto.
Carmen Cordaro, Circolo Arci Thomas Sankara ci tiene a intervenire per sottolineare, che la Democrazia deve essere difesa da tutti noi , questa vuol dire lottare contro il Ponte. Chi per il proprio territorio e, soprattutto, delle istituzioni è favorevole a questa opera non lo possiamo comprendere.
Aldo Trifiletti per i Professori universitari No Ponte, che ha ribadito come da sempre questa categoria ha fatto sentire il suo no forte e chiaro nei confronti di questa opera.
Renato Accorinti, pone l’accento sulle “famose opere compensative”, perché vorrebbe che le Istituzioni locali e regionali si svegliassero. “Se io ti dico che ti ammazzo tuo figlio e poi ti do una compensazione, quale può essere questa compensazione? Qui si tratta di mettere su un piatto della bilancia lo Stretto con tutti i valori che rappresenta, tanto che spero sia dichiarato presto Patrimonio dell’Umanità , dall’altro lato cosa potrebbero dare in compensazione?? Il Ponte tradisce la Natura, i Cittadini e ancor di più questo territorio e dobbiamo difenderlo difronte all’umanità intera“.- tuona l’ex sindaco. Poi si rivolge alla Presidente del Consiglio e ai suoi alleati: Democrazia è anche rispetto delle Istituzioni, quando viene emessa una decisione che ti è contraria, non puoi dire che sono cattivi, perchè non ti conviene. Proprio in questi giorni io ho ricevuto una sentenza di condanna ad un anno e quattro mesi ed alcuni ex assessori sono stati assolti , ma continuo ad essere soddisfatto del mio operato e attenderò che vengano pubblicate le motivazioni e poi valuterò il da farsi , è così che funziona in democrazia.
La conferenza stampa si è conclusa con l’appello di tutti gli intervenuti ad essere presenti al Corteo del 29 novembre a Messina , che come si augurano gli organizzatori sarà oceanico.












 
				 
				 
				 
				 
				 
				 
				