Il plesso Don Orione dell’Istituto “Giacomo Leopardi” ha ospitato un momento di profonda riflessione e consapevolezza sulla violenza di genere. Alla cerimonia erano presenti la Dirigente scolastica, Ersilia Caputo, il Maggiore Federico Sallustio, Comandante della Compagnia di Messina Sud, l’Assessora Liana Cannata, la Dott.ssa Cinzia Rodi del CEDAV – Centro Antiviolenza, l’Avv. Alessandro Cacciotto, Presidente della III Circoscrizione e Giovanni Danzi, Vicepresidente della II Circoscrizione.
Prima dell’incontro, gli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado hanno deposto con grande emozione una corona d’alloro nel luogo in cui Sara Campanella è stata tragicamente uccisa, adiacente al plesso Don Orione. Il gesto, compiuto accanto alla lapide, ha rappresentato un simbolo tangibile di rispetto, memoria e responsabilità collettiva.
La Dirigente Scolastica, dottoressa Caputo, ha aperto l’incontro con i saluti istituzionali, introducendo gli ospiti e
guidando la comunità scolastica in un percorso di ascolto e consapevolezza.
In collegamento da remoto ha partecipato anche l’attrice Maria Grazia Cucinotta, che con parole intense ha sottolineato l’importanza del rispetto, dell’amore e di una cultura basata sulla responsabilità e sulle relazioni sane.
Particolarmente significativo è stato l’intervento del Maggiore Sallustio, che ha fornito indicazioni concrete sulla prevenzione della violenza, sull’importanza della denuncia e sul ruolo essenziale delle Forze dell’Ordine nella tutela delle vittime.
In chiusura, Vicepresidente Giovanni Danzi ha richiamato il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, evidenziando come la memoria delle vittime e l’impegno quotidiano contro la violenza siano un dovere civico e morale per l’intera comunità.
L’iniziativa conferma l’impegno costante dell’Istituto “Giacomo Leopardi” nel sensibilizzare studenti, famiglie e cittadini su tematiche di grande rilevanza sociale, trasformando la scuola in un luogo non solo di educazione, ma anche di consapevolezza civile.
Il 25 novembre, pur essendo un giorno di riflessione condivisa, resta il simbolo di un fallimento della società: la violenza contro le donne continua a esistere e a colpire. È per questo che momenti come questo devono tradursi in un impegno concreto, quotidiano e costante.
Ci si auspica che il ricordo di Sara Campanella e di tutte le vittime diventi un monito e uno stimolo per costruire un futuro in cui nessuna donna debba più temere per la propria libertà.












