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Società

Messina in A nel campionato del turismo!?

Le riflessioni di Emilio Fragale , ex direttore generale del Comunie

A seguire la nota di Emilio Fragale , ex direttore generale del Comunie :
Signor Sindaco, 
Signor Presidente del Consiglio Comunale, 
Signor Presidente della Camera di Commercio,
Signore e Signori …
nella classificazione delle strutture ricettive – anzitutto – vi sono gli alberghi (con le loro stelle).
Può esistere un turismo degno di considerazione senza alberghi?
Primo realizzare alberghi.
Prima ancora ripiegarsi sulla disciplina delle destinazioni d’uso turistiche, ricettive e alberghiere come regolata dalla legislazione regionale e dagli strumenti urbanistici e pianificazione territoriale da parte dei Comune.
A Messina, mi pare di comprendere, vi sono tre forze (una politica, una editoriale, una imprenditoriale) che credono fermamente in un deciso marketing territoriale di ritorno generato dai grandi eventi e che credono nel vento del Si-Ponte.
Le tre forze che appaiono e sono determinanti nelle dinamiche cittadine (oltremodo essendo strutturate e consolidate dal punto di vista economico-finanziario) in diversi ragionamenti ci dicono – più o meno persuasivamente – che la città può rinascere o si può rifondare sulla base di una precipua vocazione turistica atta in combine ad esaltare una datata identità commerciale. Parentesi. Quest’ultima, peraltro, potrebbe e dovrebbe essere sorretta con strumenti già normati ma da riempire di risorse quali, ad esempio, i distretti urbani.
Perché non si investe “diversificando” in strutture alberghiere e ricettizie? Perché le forze non si cimentano e/i non incoraggiano in tale direzione? Perché non invogliano un risparmio dormiente a crederci? Perché attorno a questi motivi non convocare i giovani, motivandoli, “disegnando e ridisegnando relazioni di collaborazione creativa all’interno dei team”. Perché non invitarli a restare o tornare scommettendo con la loro fantasia, effervescenza innovativa, sensibilità green, intelligenza generazionale, ambizione? Perché non sollecitare l’Università ad accompagnare tali percorsi con proposte di altissima formazione? Perché non conformare la città alla accoglienza, alla ospitalità, alla animazione, alla vetrina?
Proposta-Provocazione-Appello: costituire società in accomandita in cui al capitale di rischio e a quello intercettato da fondi (posto che le forze dimostrino di crederci veramente) investito nella quota degli accomandatari si accompagni in quota accomandanti un partenerariato e/o un azionariato diffuso.
Concludo con le parole di un comico. “Iniziare un nuovo cammino spaventa. Ma dopo ogni passo che percorriamo ci rendiamo conto di come era pericoloso rimanere fermi.” Il comico
è Roberto Benigni.
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