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Il Comitato di redazione della Gazzetta del Sud, O.d.G. e Assostampa respingono gli “attacchi strumentali” di Sud chiama Nord. La replica della Castelli e Lo Giudice

Le polemiche emerse dopo la conferenza

“Il comitato di redazione della Gazzetta del Sud è costretto a sottolineare ancora una volta, come è già accaduto in passato, gli attacchi strumentali e destituiti di fondamento alla testata che provengono dal parlamentare regionale Cateno De Luca. Che oggi nel corso di una “conferenza stampa”, che sarebbe piu corretto definire “comizio”, per inciso tenutosi al Comune e non in una sede privata, trattandosi di un partito politico e non di argomenti d’interesse pubblico, ha nuovamente adoperato toni calunniosi e mistificanti, oltre che volgari, parlando del lavoro giornalistico quotidiano dei redattori che si sono occupati della vicenda dei fondi al suo partito Sud chiama Nord. Affermazioni da cui nessun esponente politico presente, compreso il sindaco che rappresenta la città di Messina, si è tra l’altro dissociato.

Il parlamentare è arrivato addirittura ad adombrare che gli articoli siano il frutto di una non meglio precisata “regia politica” che con la “complicità” della testata avrebbe lo scopo di danneggiare lui e ScN. Il comitato di redazione della Gazzetta del Sud respinge con forza qualsiasi insinuazione sulla correttezza dell’operato dei redattori, che come sempre hanno “solo” trattato giornalisticamente una vicenda d’interesse pubblico. Non saranno le intimidazioni volgari a fermare, come sempre, il nostro lavoro”.
Il Cdr di Gazzetta del Sud

Il Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti e la sezione di Messina dell’Associazione siciliana della stampa manifestano il loro sconcerto a seguito della conferenza stampa del deputato regionale ed ex sindaco di Messina, Cateno De Luca, che «ha utilizzato una sede istituzionale come il Comune di Messina per attaccare, con tanto di pubblico plaudente al seguito, i giornalisti della Gazzetta del Sud, «colpevoli» di aver portato alla luce la vicenda delle donazioni al suo partito Sud chiama Nord da parte di soggetti nominati dallo stesso De Luca e dal suo delfino, l’attuale sindaco Federico Basile (che era presente e non ha ritenuto dal dissociarsi dalle calunnie e dalle volgarità proferite da De Luca), all’interno delle Istituzioni».

«De Luca – dicono – è arrivato persino a ventilare che dietro gli articoli ci sia una «regia» politica: un’accusa strumentale e calunniosa che si qualifica da sé e che i giornalisti messinesi rispediscono al mittente, consapevoli della bontà del loro lavoro e della necessità di ricercare la verità per quanto non sempre gradita al potente di turno».

La replica della presidente di Sud chiama Nord Laura Castelli ( nella foto con De Luca)

Leggo la nota del Comitato di redazione della Gazzetta del Sud, che ancora una volta tenta di ribaltare la realtà dei fatti, travestendo da “attacco” quella che è stata – e rimane – una legittima critica politica e pubblica su un’informazione che riteniamo parziale, strumentale e reiteratamente orientata.

Nel corso della conferenza stampa svoltasi al Comune di Messina – luogo istituzionale dove un sindaco, un deputato regionale e rappresentanti di un partito politico hanno affrontato pubblicamente un tema che riguarda proprio il rapporto tra politica, legalità e trasparenza – abbiamo ricostruito, dati alla mano, una narrazione perpetrata proprio dalla Gazzetta del Sud che nei giorni scorsi ha seguito una strategia comunicativa precisa, fondata su suggestioni piuttosto che su fatti.

Inoltre se davvero ritengono che i temi trattati da Sud chiama Nord non siano di interesse pubblico ma afferiscano alla sfera privata di un partito, allora ci spiegassero per quale motivo la testata ha dedicato ben cinque articoli in cinque giorni con richiamo anche in prima pagina sull’argomento. È evidente che, quando si tratta di attaccarci, l’interesse diventa improvvisamente pubblico, salvo poi lamentarsi quando si risponde punto su punto.

La Gazzetta del Sud ha ogni diritto di occuparsi della vicenda che riguarda Sud chiama Nord, così come noi abbiamo il dovere di difendere l’onorabilità di un movimento politico e delle persone che ne fanno parte, quando si ritiene che tale informazione travalichi il diritto di cronaca per sfociare in una vera e propria campagna diffamatoria.

Infine ci piacerebbe vedere lo stesso attivismo del comitato di redazione della Gazzetta del Sud quando si tratta di difendere quei poveri collaboratori sparsi nella provincia di Messina, costretti a lavorare per pochi euro, spesso senza tutele e senza voce. Ma su questo, da parte vostra, regna un silenzio assordante.

Alla luce di tutto abbiamo già dato mandato ai nostri legali di procedere con querela nei confronti della testata.

Il coordinatore regionale Sud chiama Nord Danilo Lo Giudice

“Ci sorprende il tono e le affermazioni del Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti e la sezione di Messina dell’Associazione siciliana della stampa. A leggere e rilegger bene, sembrerebbe il comunicato di un partito politico, soprattutto quando vengono utilizzati frasi ed etichette come quelle rivolte a Basile “il delfino” di De Luca, oppure il riferimento al “potente di turno”. 
“Ma la cosa davvero sorprendente è l’affermazione riguardante l’aver “portato alla luce la vicenda delle donazioni”. Bastava oggi ascoltar la conferenza stampa per capire che tutti i finanziamenti sono trasparenti e pubblicati per legge. Fatti noti da anni. E in merito al “rispetto” richiesto, è doveroso dire che oggi Sud chiama Nord ha agito in totale trasparenza organizzando una conferenza stampa per spiegare nel dettaglio i fatti ed ha dato, com’è giusto che sia, la parola a tutti i giornalisti intervenuti”. 
“Ma ancora una volta, per una parte della stampa, la critica vale solo quanto è posta dai giornalisti verso la politica, quando invece la politica fa emergere, carte alla mano, fatti poco “deontologici” allora la critica non è più accettata. Anche al Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti e alla sezione di Messina dell’Associazione siciliana della stampa, ribadiamo che tanto attivismo bisognerebbe metterlo in campo anche per tutelare tutti i collaboratori sparsi in giro per la Sicilia, troppo spesso sottopagati e privi di tutele”.

 

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