“La lite tra Musumeci e Miccichè nasce per questioni di “cutra”( interessi di bassa cucina), non si sono fatti bene i conti. Nella spartizione di incarichi e poltrone secondo il manuale Cencelli siciliano qualcosa evidentemente non è andata come avrebbe dovuto.
Miccichè ha sempre gestito il potere e sentirgli dire così come ha fatto ieri, nel corso del workshop per il primo anniversario di attività del Polo Meccatronica Valley a Termini Imerese, che lui non ha mai governato è stato imbarazzante, onestamente mi sono vergognato per lui. Miccichè da 30 anni comanda la Sicilia. Lui ha sempre condizionato il quadro politico siciliano. Lui ha sempre avuto il quadro della spartizione delle poltrone siciliane. Il fallimento politico degli ultimi 30 è ascrivibile ai presidenti che si sono succeduti, agli assessori, ma in particolar modo ai capi della cupola politica. E Miccichè è uno dei capi della cupola politica.”
DE LUCA: PATRIZIA MONTEROSSO IL SOGNO PROIBITO DI MICCICHE’
“Miccichè ha volutamente bruciato il nome di Raffaele Stancanelli e lo ha fatto perché infastidito dai rapporti di amicizia che legano Stancanelli sia a me che a Luca Sammartino e poi perché ha già in mente chi deve essere il candidato. Ha fatto riferimento ad una donna, quella donna è Patrizia Monterosso, la presidente della Fondazione Federico II. Ma potrebbe esserci anche un’altra donna del mondo della sanità privata, il cui nome al momento non vi svelo. Il popolo siciliano deve sapere che la banda bassotti oggi è protagonista di una vera faida. Miccichè sta puntando tutto sulla Monterosso e seguendo il manuale Cencelli siciliano lui vorrebbe per sé l’assessorato ai Beni Culturali, a me aveva proposto la presidenza del Parlamento o in alternativa la vicepresidenza della Regione, ma come ho detto più volte e ribadisco ancora io non ci sto. A Miccichè anzi dico che è il momento che la smetta con questi teatrini. In scena sta andando l’ennesima vergogna.”
E’ quanto ha dichiarato il leader di Sicilia Vera e candidato alla Presidenza della Regione Cateno De Luca.