Ormai Cateno De Luca ci ha abituati alla filosofia che lo ha caratterizzato nel corso della sua carriera: “intanto portiamo avanti il lavoro”.
In quest’ottica, sta già predisponendo gli strumenti necessari per affrontare il futuro della città di Messina. La scelta di Maria Fernanda Gervasi come nuova coordinatrice cittadina del Movimento risponde a questa logica. Per darle un segnale di attenzione, De Luca ha accolto un suggerimento della Gervasi: presenterà all’ARS un provvedimento per assegnare risorse economiche aggiuntive alle tre città metropolitane per trasformare le attuali Circoscrizioni in Municipi.
Per la riconferma del Sindaco Federico Basile sono già in cantiere cinque liste a sostegno, che rappresentano la scelta pluralista del Movimento:
- La lista del Sindaco di Messina, che rappresenta le espressioni associative e i movimenti socioculturali della comunità messinese.
- La Lista del Sindaco della Sicilia, che propone candidature di persone provenienti da diversi segmenti della società e che possono offrire anche significative esperienze politico-amministrative.
- Amo Messina, la terza compagine a scendere in campo, che verosimilmente proporrà cittadini che nei diversi settori hanno dimostrato un particolare legame con la città.
- Sicilia Vera e Sud chiama Nord, formazioni più strutturate che ospiteranno i consiglieri uscenti del movimento insieme ad aspiranti nuovi amministratori.
Il nodo politico resta un eventuale rapporto con una coalizione di partiti che dovrebbero condividere una comune piattaforma programmatica e l’indicazione del Sindaco uscente.
In tale prospettiva, De Luca ricorda che il suo Movimento rappresenta un valore aggiunto decisivo sia in sede regionale sia in ambito nazionale, in grado di determinare nuovi equilibri. Una forza che consente di rifiutare qualsiasi baratto di Messina e offrire un baricentro consolidato per la progettualità della città metropolitana.
In questo quadro, assume importanza il progetto del Ponte sullo Stretto. De Luca ha chiarito che le perplessità sulla realizzazione del manufatto stabile erano (e forse lo sono ancora oggi) dovute alla disponibilità delle ingenti risorse economiche necessarie per la costruzione della straordinaria opera.
Qualora la Corte dei conti approvasse definitivamente l’impegno di spesa, l’iter per l’avvio dei lavori subirebbe un’accelerazione, spostando la questione da un approccio ideologico (“Ponte sì, Ponte no”) a uno più pragmatico, incentrato sull’impatto sul territorio.
E per evitare l’amplificarsi dei prevedibili disagi per i messinesi legati alla cantierizzazione dell’opera, per De Luca “non si può subire il Ponte, ma si devono gestire le fasi del progetto e governare le ricadute sull’area metropolitana”.
Per questa realistica esigenza, il leader di Sud chiama Nord ha escogitato lo strumento per affrontare le difficoltà e gli ostacoli che si potrebbero frapporre: una Legge speciale per Messina. Un atto legislativo che è già abbozzato e che intende sottoporre a tutte le forze politiche nazionali chiedendo una chiara presa di posizione.
Per conoscere come finirà, l’appuntamento è fissato per ogni martedì delle prossime settimane.
Lillo Zaffino










