Si trova in via Dogali, 50 nell’ex Palazzo del Toro, oggi anche ex palazzo sede di MessinAmbiente, la nuova segreteria politica della senatrice on. Barbara Floridia e dell’on. regionale Antonio De Luca e punto di riferimento per il movimento cittadino, per i rappresentanti locali e per tutti coloro che vorranno dialogare col movimento, segno di una presenza tangibile sul territorio.
Il movimento inizia il 2024 con l’inaugurazione della segreteria, alla presenza di tanti attivisti, simpatizzanti ed ex onorevoli: Grazia D’Angelo e Valentina Zafarana; le coordinatrici provinciali: Cristina Cannistrà e Vera Giorgianni; i consiglieri delle Municipalità: Alessandro Geraci, Gabriele Ferrante e Francesco Pio Magazzù, un’altra tappa per la crescita del movimento in città.
Sicuramente si, è un altra tappa, introduce l’on. De Luca. Non è un punto di arrivo, è un altro punto di partenza in cui il Movimento Cinque Stelle di Messina intende, attraverso questa segreteria: incontrare i cittadini, raccogliere proposte, idee, ma, soprattutto, essere un luogo di confronto: sia sulle tematiche più importanti cittadine, che quelle della provincia, sia quelle regionali che nazionali ed è un ulteriore elemento di unità. Proprio perché iniziamo da qui a lavorare insieme, all’inizio dell’anno, per la città e per la provincia.
Diciamo che un obiettivo fondamentale per noi, continua la senatrice Floridia, è creare un contatto e un legame diretto fra i cittadini di Messina e provincia, perché no, anche direttamente con il Parlamento nazionale e quello regionale, in modo che si possa, non soltanto confrontarsi ed essere portatori delle idee che la città ci offre, ma anche essere portatori di soluzioni condivise.
Con le ultime elezioni politiche e regionali, qualche pezzo si è perso, anche qualche pezzo importante, ad esempio: l’On. Francesco D’Uva, ed anche il capogruppo regionale, on. Giancarlo Cancelleri, che, addirittura, è passato a Forza Italia. Abbiamo chiesto, quindi, ai due deputati, alla luce di queste perdite, come vedono il futuro del movimento.
Sempre, spiega la senatrice, in ogni evoluzione ci sono delle perdite. E’ anche fisiologico, perché quando si cristallizzano delle idee, chi non è convinto di quel percorso è giusto che vada via, diversamente chi è rimasto è ancora più consapevole e più maturo. La forza politica che rappresentiamo, infatti, ormai si assesta come la terza forza politica a livello nazionale, senza dubbi, senza se e senza ma, e questo ci ha portato molto frutto. Soprattutto, ironizza il deputato regionale, non possiamo prendere sempre il 30% ad ogni tornata elettorale, ogni tanto tendiamo a lasciare spazio anche agli altri. Questo è un punto, comunque, dove fare un riassunto di ciò che è stato fatto, ma, soprattutto, un programma di ciò che vogliamo fare. Un luogo, in particolare, a chi vuole approcciarsi ad una politica orizzontale, una politica dove anche un giovane può esprimersi liberamente e offrirci il suo contributo di idee e, perché no, provare a concretizzarlo in prima persona.
Torniamo a parlare con i deputati di un argomento che tiene col fiato sospeso le due sponde di Messina e Villa S. Giovanni, ma anche tutta l’opinione pubblica nazionale, ovvero, il ponte sullo Stretto di Messina, per capire a che punto siamo e se c’è già qualche atto concreto.
A risponderci la senatrice Floridia: No, fondamentalmente sono solo chiacchiere, ciò che c’è di concreto è qualcosa che, comunque, non porterà a niente altro , in questa fase, che alla devastazione di Messina. Questa è la nostra grande preoccupazione, perché gli undici miliardi stanziati in finanziaria non possono essere davvero recuperabili, anche perché significherebbe questo, ipotecare un Ministero, ovvero il ministero dei trasporti e questo per un intero paese è impossibile. Il progetto è ancora in una fase di gestazione e, quindi, non c’è ancora un progetto definitivo e questo ci desta molta preoccupazione, perché i soldi sono soltanto finalizzati ad una mangiatoia e temiamo che: si cominci a sfollare le persone, a fare i cantieri senza che poi effettivamente il ponte potrà essere realizzabile. Questo noi a Messina non lo permetteremo!
Qualora non ci siano i fondi si era parlato anche di un prestito da parte della Regione siciliana allo Stato per favorire la realizzazione dell’opera. Abbiamo, quindi chiesto all’on. De Luca, se i fondi alla regione ci sarebbero.
La regione siciliana è stata scippata di un miliardo e tre, che sarebbero serviti sicuramente a cose più utili che a fare un ponte non nascerà mai, ci ricorda l’on. De Luca. Non nascerà mai, perché, è evidente che il governo di centro destra non è mai stato capace, non ha mai avuto l’intenzione di fare il Ponte sullo Stretto, tant’è che non ci sono mai stati soldi veri su capitoli vincolati, questo è un dato inequivocabile. Poi parliamoci chiaro, mettere un opera come questa in mano a Salvini, fa ridere solo a dirlo, sembra quasi una barzelletta, ma ricordo a me stesso e ai cittadini messinesi, seppure ci fosse una parte del territorio siciliano che ci guadagnasse dalla realizzazione del Ponte sullo Stretto, quella porzione del territorio non è Messina, che l’unica cosa che ci metterebbe sarebbe il terreno. Sarebbe fondo servente, sarebbe bypassata e distrutta da un inutile pilone.
Ribadisce ancora Floridia, saremmo solo attraversati e distrutti.
Tante le iniziative in città per le festività natalizie, che hanno richiamato ospiti anche da fuori città, tanti applausi per l’amministrazione in carica, ma finite le feste chiediamo ai deputati come vedono la politica messinese in questo momento.
Appesantita fra cenoni e quant’altro, ironizza il deputato regionale e poi continua, l’unica che cosa che dispiace è stata questa storia di una non corretta gestione da parte della presidente della Messina Social City, di questo cenone di natale a Collereale , che sembra non sia stata particolarmente attenta, ma non ci dobbiamo nemmeno appigliare a queste cose. L’Amministrazione cittadina ha sicuramente in noi, l’abbiamo dimostrato in più occasioni, una parte politica responsabile, perché noi guardiamo alla città non a chi l’amministra, anche se non sempre troviamo la stessa disponibilità al dialogo.
