È un thriller, che tiene il lettore con gli occhi inchiodati alle pagine del libro sino alla fine, facendogli vivere momenti di grande tensione emotiva. Del thriller il romanzo ha tutte le caratteristiche: la velocità dei vari accadimenti, la tensione e la suspance, e Pandolfo diventa sempre bravo nel dosare il male e la violenza, che offre al lettore sapientemente miscelati alla normale quotidianità.
Il racconto ha inizio con l’arrivo al Pronto Soccorso di un Ospedale di un giovane in gravi condizioni, che viene sottoposto a terapia intensiva per probabili lesioni del sistema nervoso centrale. Da qui si comincia a dipanare l’ingarbugliata matassa di una vicenda alquanto complicata, che coinvolge più persone.
L’investigatore privato Sonny, incaricato di far luce sul mistero, un Avvocato titolare di un prestigioso Studio Legale e professionista influente, e un Vice Questore, amico di Sonny. Tutto prende le mosse da una famiglia di noti imprenditori, con un figlio sparito nel nulla a 21 anni, dopo una brillante carriera universitaria.
Sullo sfondo una bisca clandestina, con un albanese appassionato di auto di lusso e invischiato in tutti i traffici illeciti della città. Lasciata dall’Autore volutamente ai margini della storia una ragazza, Laura.
Le ambientazioni e le atmosfere del romanzo variano dalla villa a due piani in stile neoclassico, al capannone di una fabbrica abbandonata, sino a un rudere in un isolato borgo medievale.
Il mistero si infittisce con morti imprevedibili, messe in scena, traffici di stupefacenti e di clandestini e scene sempre più violente che, nella seconda metà del romanzo, rendono le atmosfere cariche di suspance e inquietanti e consentono di inquadrare il romanzo nel genere “noir”.
Ma non è tutto: scritte in hindi e sanscrito, rituali bizzari e arcaici, che rimandano alla metafisica Shivaista, attirano il lettore e, travolgendolo con un turbinio di eventi, lo conducono sino alla fine del racconto.
Su tutto aleggia il Male che, invincibile, distrugge tutto e semina dolore nelle vite delle persone e nelle loro storie.
Storie di figli…con lunghe notti di tormento e sigarette non fumate, che diventano lunghe “colonne di cenere bianca” che si dissolvono nel posacenere e preludono… a qualcosa di impensabile.
Ester Isaja
