Il 30 giugno alle 20,30 presso la sede del Cantiere teatrale Sceluq 2.0 si terrà il saggio del laboratorio sperimentale di recitazione omonimo che vedrà la compagnia impegnata nel dramma in atto unico di Luigi Pirandello, Sogno (ma forse no).
Il lavoro considerato uno dei testi più controversi dell’autore premio Nobel soprattutto per la mise en scene che prevede un allestimento scenico complesso e tecnologico. In opposto all’originale, il riadattamento elaborato dalla regista e actor coach di Sceluq Matilde PerissinottiBisoni prevede una focalizzazione totale sul ruolo degli attori in scena, essiinterpretano tutto ciò che esiste di rappresentativo nella drammatizzazione di questo lavoro. Oltre alla creazione delle sonorità dell’opera, attraverso l’esecuzione di canti armonici, i personaggi si intercaleranno in un “dittico” tra sogno e realtà.
La mente sognante della giovane signora è un luogo dove si muovono le figure oniriche del suo inconscio, dove l’Es non soggetto al controllo della ragione dà vita a pulsioni e impulsi, che liberano nel sogno la giovane signora e l’uomo in frac dai freni che l’Io, mediatore della consapevolezza, impone nella vita cosciente.
In scena Pina D’Andrea, Fortunato Manti, Donatella Vadalà, Antonia Del Dotto e Irene Bruno. Aiuto regia Sabrina Sciabà, direttore artistico del cantiere e video coach e director del gruppo di lavoro, che ha realizzato per l’occasione uno spot del lavoro teatrale con gli attori coinvolti (https://www.youtube.com/watch?v=IIh5T-UcVw0&t=20s).
Service audio e luci Armando Ruggeri, organizzazione e gestione Piero Pino.
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