Il dolce e l’amaro. Tante sfaccettature sociali toccate nella commedia “Marta. Storia
di baracca” andata in scena ieri al teatro Annibale M. Di Francia. Uno spettacolo che ha
saputo catturare il pubblico attraverso un racconto ricco di emozioni e riflessioni profonde.
La pièce affronta temi cruciali come i pregiudizi, lo strozzinaggio, la povertà e lo
spaccio di droga, elementi che evidenziano le difficoltà e le ingiustizie vissute da molte
persone ai margini. Attraverso la storia di Marta, un personaggio che vive in una baracca
del rione Taormina di Messina e che incarna la lotta quotidiana per la sopravvivenza, si
esplorano anche questioni più complesse, simbolo di una società che spesso si piega alle
scorciatoie per sopravvivere. Non mancano momenti di speranza e perdono, che mostrano
come l’amore per il prossimo e il desiderio di giustizia possano aprire spiragli di luce in un
contesto difficile. La commedia, scritta e messa in scena da
Francesco Certo, cardiologo e presidente di Terra di Gesù onlus, invita a riflettere sul
valore del perdono e dell’empatia, sottolineando come questi sentimenti siano
fondamentali per superare le divisioni e le ingiustizie
sociali. “Marta. Storia di baracca” si rivela così non solo un intrattenimento, ma anche un potente strumento di denuncia e di
speranza, che ci ricorda l’importanza di guardare oltre le apparenze e di mettere al centro
l’umanità e la solidarietà.
Entusiasta il numeroso pubblico. In chiusura sono stati invitati sul proscenio diversi ospiti
e sostenitori di Terra di Gesù. Tra questi Lorenzo Truscello, della società cooperativa
Calcio Messina, che omaggerà Terra di Gesù di biglietti di ingresso allo stadio per i
bisognosi che vengono seguiti dall’associazione. Grande soddisfazione è stata espressa
dagli attori, tutti volontari dell’associazione che hanno dimostrato come quanto impegno e
passione possano fare la differenza, contribuendo al successo e rafforzando il senso di
comunità.
Marina Bottari










