È stato consegnato nel Salone delle Bandiere, a circa 15 scuole presenti per le biblioteche, il catalogo del Museo della Cultura e musica popolare dei peloritani insieme con i contatti della struttura, alla consegna sono intervenuti gli Assessori alla pubblica istruzione e alla cultura Liana Cannata ed Enzo Caruso, il provveditore agli studi Stello Vadalà, il fondatore e curatore scientifico del museo Mario Sarica, con una rappresentanza dell’associazione Kiklos, e l’antropologo Mauro Geraci.
Noi vogliamo dire che ci siamo per fare rete, perchè dobbiamo fare in modo che i nostri cittadini siano orgogliosi di essere messinesi, introduce l’assessore Cannata. Ancora c’è gente che non ha visto il museo di Gesso, ma noi dobbiamo ringraziare l’associazione Kiklos, perché si impegna a promuovere la storia di questa città.
Messina ha una sua storia, non abbiamo inventato nulla e dobbiamo riscoprirla e andarne fieri, e ci vogliamo rivolgere anche ai giovani che hanno una curiosità infinita e nel museo troveranno quello che cercano, continua l’assessore Caruso. Noi oggi abbiamo 25 realtà museali e siti, come i forti, da offrire alle scuole e ai ragazzi, perché anche e, soprattutto loro, diventino propulsori della nostra storia.
Ringrazio Mario Sarica, continua il provveditore Vadalà, per il suo costante impegno nell’essere propulsore di cultura tra i giovani.
Voglio ringraziare tutti, conclude Sarica, per aver raccolto questa opportunità, perché il nostro museo ha tanti attrezzi, giochi e una via degli strumenti. Del resto è compito dell’antropologia studiare la storia.
L’antropologo Mauro Geraci ha scritto la prefazione del catalogo. Questo catalogo è un punto di incontro tra oralità e scrittura, realtà e immagine. Alla fine dello stesso si può trovare una bibliografia musicale del Museo.
Il museo quando racconta, fa politica culturale, spiega Geraci, il museo racconta, non è un qualcosa di immobile. È bello, inoltre, che le stanze prendano il nome di uomini mitologici. Questo rapporto che c’è fra mito, suono e letteratura è tipico del ‘900.
Per le scuole che non sono potute intervenire, il catalogo sarà consegnato personalmente.










