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Cronaca

Un pezzo di Messina rinasce: dopo trent’anni riaprono le fonderie ex Ragno

Un progetto di Solidarietà per il “Dopo di noi”.

Dopo trent’anni riapre la Fonderia ex Ragno di contrada Scoppo, molto rinomata per la lavorazione dell’acciaio, ma per anni ricordata da i più come un rudere, “forse un’appendice della scuola Superiore Archimede”. Si è tenuta la cerimonia ufficiale di consegna dei lavori per la rifunzionalizzazione dell’area, alla presenza del Direttore Generale della Città Metropolitana di Messina, Giuseppe Campagna e dei tecnici che ci lavoreranno, ad aprirci i cancelli Laura Cappuccio, Dirigente scolastica dell’istituto Archimede.
L’intervento, finanziato con oltre 2,2 milioni di euro nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), rientra nei Piani Urbani Integrati promossi da Palazzo dei Leoni.
All’interno del progetto “Dopo di Noi” è prevista la trasformazione dell’ex officina industriale in un moderno polo d’inclusione sociale, destinato a ospitare in modalità openspace una biblioteca ed un centro studi e un altro ambiente, più piccolo del locale, come richiesto da tante associazioni che operano sul territorio, sarà usato per la  pet terapy, e saranno utilizzate le più alte tecnologie.

Abbiamo preso l’impegno per restituire la città ai cittadini, spiega Campagna, e il recupero di questo bene, contribuirà a fornire un servizio agli studenti che potranno essere tra i primi beneficiari, ma ovviamente è aperto ai cittadini tutti.

L’ingegnere Maiorana del gruppo di lavoro spiega: non saranno abbattuti i muri in mattone, anche per vincolo della Sovraintendenza, ma saranno risistemati; saranno, invece, smantellati i soppalchi e le colonne interne per realizzare i due ambienti. Vi sarà, anche, un abbattimento delle barriere architettoniche, un adeguamento sismico e il rifacimento degli impianti. Tutte le operazioni dovrebbero terminare entro maggio 2026.

Non sono, però, mancate le puntualizzazioni in punta di fioretto da parte della dirigente dell’Archimede, la quale spiega di essere molto contenta finalmente della valorizzazione di questo bene, ma mi preoccupa, continua, la sicurezza dei ragazzi. In particolare dice la Cappuccio: la nostra scuola già è collocata in una posizione particolare, che penalizza l’ingresso dei ragazzi, figurarsi come sarebbe con due cantieri aperti. Abbiamo, infatti, avuto la fortuna di essere una delle poche scuole destinatarie dei finanziamenti del PNRR per interventi strutturali necessari, che dovrebbero finire anch’essi entro la primavera 2026 e così gli Studenti si troverebbero schiacciati in un imbuto di mezzi pesanti. Chiedo, pertanto, che i mezzi per i lavori passino dall’ingresso del Museo del ‘900, come già avviene per i mezzi dell’impresa che lavorano all’edificio scolastico, anche perché questa strada laterale è l’unico accesso per autombulanze e pulmini per disabili. L’amministrazione nella persona di Campagna, replica che “per il bene di tutti si potrà sopportare qualche sacrificio, in ogni caso già domani i responsabili della sicurezza del cantiere si confronteranno con la dirigente”.

 

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