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Cronaca

Oggi una nuova udienza al processo d’appello per la morte di Lavinia Marano. Il comitato Progetto LAVI: conflitto di interessi, pronto atto di ricusazione delle parti

Assolti, invece, gli altri sei imputati, tra medici e ostetrici in servizio, con la formula “per non aver commesso il fatto”

Il comitato Progetto LAVI, del quale è responsabile Alessandro Marano, fratello della povera Lavinia Marano, apprezzata cantante messinese deceduta dopo aver dato alla luce il suo bambino, ha inviato nota, su quella che viene definita “una concreta esistenza di un gravissimo conflitto di interessi, in merito alla nomina di due nuovi periti da parte della Corte di Appello di Messina in relazione al processo per l’omicidio di Lavinia Marano”. Il riferimento è alla nomina di due nuovi periti disposta dai giudici d’appello del tribunale di Messina durante la scorsa udienza del 15 novembre scorso. In primo grado, lo ricordiamo, si è arrivati alla condanna ad un anno di reclusione (pena sospesa) dei medici Onofrio Triolo, Vittorio Palmara, Antonio Denaro e Roberta Granese. Assolti, invece, gli altri sei imputati, tra medici e ostetrici in servizio, con la formula “per non aver commesso il fatto”.

“A seguito della recente udienza tenutasi il 15 novembre scorso, abbiamo letto sconcertati della decisione di richiedere una nuova perizia, non solo perché non sussiste alcuna necessità di chiarire i fatti, ma anche perché il processo è ormai prossimo alla prescrizione e i tempi non sembrano essere compatibili con la scadenza della stessa; inoltre in quell’occasione e leggendo l’ordinanza ci siamo chiesti ingenuamente come mai nominare un perito dalla vicina Catania, che dal Policlinico di Messina potrebbe ricevere un incarico o altrimenti avere contatti con gli imputati”.

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