Nel sagrato del Duomo, pieno di fedeli, l’Arcivescovo di Messina, Lipari, S. Lucia del Mela, Mons. Giovanni Accolla nella notte Santa della veglia pasquale ha compiuto il rito della benedizione del fuoco. Dal fuoco nuovo, segno di una vita purificata, si è acceso il cero pasquale che illumina la vita del credente. I fedeli in corteo con le candele accese lungo la navata centrale della Basilica hanno testimoniato che la vita cristiana è un cammino che porterà ad un incontro in piena luce.
La liturgia della Parola ha ripercorso i passi più significativi della storia della salvezza, dalla creazione del mondo attraverso la liberazione del popolo di Israele dalla schiavitù d’Egitto, alla promessa della nuova alleanza. Dopo il canto solenne del Gloria, l’epistola proclama la vita nuova in Cristo risorto.
“Cristo è risorto. E’ veramente risorto. Alleluia!” così il Vescovo ha introdotto l’omelia “in lui la storia della salvezza trova il suo compimento. In lui la storia dell’uomo trova il suo significato. In questa notte di Pasqua ci prepariamo ad un nuovo inizio perché il Cristo si è immolato per il nostro riscatto. E’ luce che guida i passi dell’umanità, è una trasformazione che si sviluppa nel profondo del nostro cuore. E’ possibile entrare nella vita di Dio solo se si impara ad amare e ad essere misericordiosi. Abbiamo bisogno di occhi nuovi, di uno spirito nuovo, di togliere il cuore di pietra e dare spazio al cuore di carta. Pasqua è continuare a credere nell’amore di Dio”.
Lungo la notte, un altro momento suggestivo è stato vissuto con la benedizione del fonte battesimale e dell’acqua lustrale. Con l’occasione Mons. Accolla ha amministrato i sacramenti dell’iniziazione cristiana a cinque catecumeni che dopo un lungo percorso hanno sperimentato cosa vuol dire accogliere Gesù nella propria vita.
La pasqua è rinascita. La pasqua è apertura a nuovi orizzonti di speranza. La pasqua è un passaggio che ciascuno di noi può intraprendere affinché liberati dal peccato possiamo metterci in cammino verso la salvezza e cercare Cristo nel volto dell’altro.