Dalle prime luci dell’alba, la Polizia di Stato di Messina, nell’ambito di una vasta operazione contro il traffico di stupefacenti, è impegnata nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina, su richiesta dalla locale Procura della Repubblica – D.D.A., a carico di 26 soggetti indagati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi, peculato e falsità materiale commessa dal privato.
Per le operazioni di p.g. sono impiegati circa 120 agenti, tra cui personale della S.I.S.C.O. (Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo) di Messina, delle Squadre Mobili di Palermo, Catania, Reggio Calabria, Siracusa, Ragusa, Caltanissetta, Trapani, Agrigento, Enna e Vibo Valentia, del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale” e “Calabria Meridionale” e dei Commissariati di P.S. della Questura di Messina.
Segue ulteriore comunicato.
L’operazione di P.G. rappresenta l’epilogo delle più recenti indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina e condotte dalla Squadra Mobile su una compagine delinquenziale dedita alla realizzazione di una serie indeterminata di delitti volti al procacciamento e alla successiva cessione di ingenti quantità di sostanze stupefacenti, verticisticamente strutturata agli ordini di tre fratelli, Andrea, Piero e Alessio Coppolino , ritenuti i presunti capi promotori del sodalizio criminale, insistente nel rione Fondo Fucile.
L’attività d’indagine trae origine dagli approfondimenti investigativi svolti a seguito di un’azione dinamica sul territorio, risalente al novembre dell’anno 2020 allorquando, attraverso servizi di osservazione e controllo e perquisizioni effettuate in alcuni locali/abitazioni del rione, sono emerse illecite condotte di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti.
Sono state allora avviate le conseguenti attività di indagine, espletate anche per il tramite di servizi tecnici d’intercettazione e videosorveglianza sul menzionato nucleo familiare e, fin da subito, le evidenze investigative hanno restituito chiari elementi circa l’esistenza di una compagine delinquenziale attiva nel traffico e spaccio di cocaina e marijuana.
Le intercettazioni telefoniche, ambientali, la visione delle immagini delle telecamere installate in prossimità dei siti d’interesse e i numerosi riscontri all’attività di spaccio hanno permesso di disvelare l’esistenza di un sodalizio stabile, finalizzato all’attuazione di una serie di reati in materia di stupefacenti.