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Cronaca

L’inchiesta sui “Compro oro”, perquisita la Gold&Gold Srl di Messina

Diversi compro oro sospettati di riciclare i beni

Vi è anche una società di Messina nell’ambito dell’inchiesta sul maxi riciclaggio di metalli preziosi di provenienza illegale nel mandamento mafioso di Porta Nuova, a Palermo. E’ scattata anche a Messina l’operazione della Guardia di Finanza di Palermo sull’attività di diversi compro oro sospettati di riciclare i beni di alcuni mandamenti palermitani. I finanzieri hanno notificato un avviso di garanzia al titolare della Gold&Gold, attiva in riva allo Stretto, uno dei più grossi banco metalli di tutta La Sicilia.  Gli investigatori della Guardia di Finanza  hanno effettuato un sequestro nella sede della società, portando via in particolare documentazione relativa alle operazione effettuate nella fonderia messinese dai soggetti palermitani finiti nel mirino. Sigillati anche computer e altre attrezzature, che andranno ora al vaglio dei consulenti informatici, per, di fatto, verificare l’autenticità della documentazione presentata dai “clienti” palermitani. Concorso esterno in associazione mafiosa e ricettazione le ipotesi di reato per le quali è scattato l’avviso di garanzia a Messina, un atto dovuto per poter aver accesso alla documentazione che servirà agli investigatori per verificare le operazioni effettuate dai palermitani nella fonderia messinese. “Il nostro cliente è destinatario esclusivamente di un provvedimento di perquisizione dal quale non possiamo trarre alcun utile elemento di valutazione. Tuttavia all’esito dei nostri colloqui difensivi abbiamo potuto trarre il convincimento che l’attività della società e stata sempre svolta nel pieno rispetto della normativa vigente sia nel rapportarsi con i soggetti attenzionati dalla procura di Palermo che (nei medesimi termini) con numerosi altri non oggetto di indagine. Siamo fiduciosi che, all’esito dei doverosi approfondimenti,  non emergeranno condotte penalmente rilevanti a carico del nostro assistito”, dichiarano, in una nota,  gli avvocati Bonaventura Candido e Daniela Chillè, difensori del titolare della Gold&Gold.

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